Troppi vaticanisti improvvisati bollano come “fallimento” il rapporto del papa con l’islam, a partire dallo “sventurato” discorso di Regensburg. Invece quel discorso è stato profetico per la Primavera araba e per il dialogo mondiale fra religioni e mondo laico. E ha aperto nuovi spazi di collaborazione fra cristiani e musulmani.
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L’incompiuta primavera
A quasi due anni dalla rivolta delle piazze arabe, il Medio Oriente si ritrova più islamista e più violento. Eppure i giovani avevano combattuto per una maggiore dignità e libertà. È un lavoro compiuto a metà: ci si è liberati dai dittatori, ma non si è ancora costruita la democrazia.
Siria tra sunniti e sciiti
Molti attori sono entrati nel conflitto siriano: Arabia saudita, Qatar, Iran, Turchia, Israele, Iraq, Libano, Russia, Cina, Stati Uniti, Europa. Su tutte domina un conflitto interno all’Islam. I cristiani nella situazione più difficile: una scelta fra la dittatura politica o la dittatura islamica. L’islamismo radicale cresce anche in Europa, ma l’Occidente sembra non curarsi.
L’esperienza dell’humanum
Nel momento in cui, quasi dieci anni or sono, abbiamo deciso d’intraprendere l’avventura di Oasis, abbiamo scommesso sul fatto che l’incontro fosse possibile. Era ed è possibile comunicare, perché i soggetti condividono molte domande di fondo e una medesima esperienza a livello degli affetti, del lavoro, del riposo.
Il bene che accomuna
Credo si possa affermare che la presenza musulmana pone, molto più di altre, una sfida all’attuale assetto dell’Occidente. È un fatto e negarlo per timore di suonare scortesi sarebbe soltanto una forma di rimozione che non porta nulla di buono.
Storia e civiltà
L’appello dell’imam al Gohary a distruggere le Piramidi scatena il popolo di internet. Chi attacca le piramidi attacca gli stessi egiziani. L’imbarazzante silenzio del presidente Morsi accusato di difendere gli estremisti islamici per ragioni elettorali.