Dalle Costituzioni dei Carmelitani Scalzi

Le nostre Costituzioni sintetizzano chiaramente gli elementi fondamentali della Regola di Sant’Alberto quando parlano della “formula vitae” originaria del Carmelo. Tale sintesi appare nell’enumerazione delle prescrizioni principali proposte come norma di comportamento, e che sono le seguenti:

a) vivere in ossequio di Gesù Cristo e a Lui servire con cuore puro e buona coscienza, da Lui solo aspettando la salvezza; obbedire al superiore in spirito di fede, guardando a Cristo più che al superiore stesso;
b) meditare assiduamente la “legge del Signore”, coltivando la “lectio divina“, irrobustendo il cuore con santi pensieri così che la Parola di Dio sovrabbondi e dimori sulle nostre labbra e nei nostri cuori e tutto si compia nella parola del Signore;
c) celebrare ogni giorno la Sacra Liturgia comunitariamente;
d) rivestirsi dell’armatura divina, coltivando con sempre maggior intensità la fede, la speranza e la carità; seguire l’esempio dell’Apostolo nella ascesi evangelica e nel generoso esercizio del lavoro;
e) instaurare la comunione di vita attraverso la fraterna sollecitudine per il bene dell’Ordine e la salute spirituale dell’anima, la carità della mutua correzione, la comunicazione dei beni, sotto la guida del superiore preposto a servire i fratelli;
f) coltivare soprattutto l’orazione continua in solitudine, silenzio e spirito di evangelica vigilanza;
g) usare di tutte le cose, specialmente di quelle non obbligatorie, con discrezione, che è moderatrice delle virtù.

La Regola ci orienta all’essenziale della nostra vocazione: la purezza di cuore, la formazione di un mondo interiore che deve purificarsi ed essere ricettivo nei confronti del Dio vivo. La Regola offre un progetto di vita evangelico semplice ed unitario, centrato in Gesù Cristo e nella comunione ecclesiale, situato nella storia della salvezza. Offre anche un progetto che struttura la persona. Situa chiaramente e sobriamente le tre relazioni fondamentali della persona umana: con Dio (orazione), con gli altri (atti comunitari) e con se stessi (interiorità e meditazione personale). La Regola offre un progetto di vita comunitaria, nel quale la comunità ha il suo posto ed esiste in dialogo con l’autorità della Chiesa tra coloro che vivono insieme e le persone di fuori e con le altre comunità. In una società nella quale tutto ha un prezzo, la Regola segnala l’importanza della gratuità dell’amore..

I nostri santi Padri configurano così la rifondazione che fecero: il primato assoluto di Dio (vivere in ossequio di Gesù Cristo), la dimensione contemplativa di ascoltatori avidi della Parola, la vita personale e comunitaria, marcata e rivestita delle armi di Dio, della “penitenza della ragione e del giudizio”, dell’ideale teresiano di amore, distacco e umiltà.