Dopo la forte denuncia di Papa Francesco sul commercio di armi, l’Osservatorio permanente sulle armi leggere di Brescia traccia un preciso quadro della situazione: “Siamo il paese europeo che più ha esportato nel paese siriano e in quelli confinanti negli ultimi 15 anni”, spiega l’analista Giorgio Beretta
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Siria: democrazia e pace
Gregorio III: La democrazia si costruisce con la pace. L’attacco Usa è un atto criminale. Il Patriarca cattolico di Antiochia invita i Paesi occidentali ad ascoltare l’appello del papa. Un’azione armata distruggerà qualsiasi ipotesi di dialogo e riconciliazione futura. I cristiani verranno relegati in un ghetto. Senza di loro non può esistere un islam moderato. …
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Siria: no alla guerra
Troppe contraddizioni nella versione Usa sull’uso delle armi chimiche. Non si vuole aspettare nemmeno i risultati dell’inchiesta Onu. È falso pensare che un attacco militare aiuterà la conferenza di pace. Invece essa aiuterà gli islamisti, che vogliono dominare nell’opposizione.
Schegge di terrore
Ignorati per mesi dai media occidentali, i massacri delle brigate islamiste hanno fatto la loro comparsa anche sui media pro-ribelli. Essi denunciano esecuzioni sommarie, l’istituzione di tribunali islamici e massacri di sciiti. Tutti però sarebbero giustificati dall’odio contro Assad. Ad al-Qusair e Aleppo la popolazione accoglie l’esercito regolare.
Aleppo libera, e poi?
Il fronte è a meno di trecento metri dalla scuola di Mashhad. Un paio di isolati. L’eco degli spari e dei mortai entra nelle stanze dalle finestre socchiuse. Ma i bimbi non battono ciglio. Ormai ci hanno fatto l’abitudine. Al contrario, si divertono a riconoscere e a imitare il suono delle armi. Il kalashnikov, il …
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Siria tra sunniti e sciiti
Molti attori sono entrati nel conflitto siriano: Arabia saudita, Qatar, Iran, Turchia, Israele, Iraq, Libano, Russia, Cina, Stati Uniti, Europa. Su tutte domina un conflitto interno all’Islam. I cristiani nella situazione più difficile: una scelta fra la dittatura politica o la dittatura islamica. L’islamismo radicale cresce anche in Europa, ma l’Occidente sembra non curarsi.