Ratio Institutionis dell’ordine secolare

1. Questa Ratio Institutionis ha lo scopo di presentare un programma di formazione per i membri dell’ Ordine Secolare del Carmelo e di offrire un profilo generale di programma di studio (syllabus) per raggiungere questa formazione.

2. L’articolo 46 delle Costituzioni dell’Ordine Secolare stabilisce nella prima frase la composizione dell’ “autorità immediata” della comunità OCDS.
Nella seconda frase specifica come “responsabilità primaria” di questa autorità la “formazione e la maturazione Cristiana e Carmelitana dei membri della comunità”. Secondo le Costituzioni OCDS la responsabilità primaria dell’autorità è la formazione dell’intera comunità.

3. Questo per indicare lo scopo dell’esistenza delle comunità dell’Ordine Secolare. Le nostre comunità hanno come specifica competenza l’identità Carmelitana nel mondo oggi e il servizio che questa identità offre a Dio, alla Chiesa, all’Ordine e al mondo. La direzione, nel senso del controllo o organizzazione, viene come ruolo secondario e di supporto. Infatti, se la formazione è adeguata la direzione diventa minima.

4. Il numero 32 delle Costituzioni stabilisce che lo scopo della formazione è «preparare la persona a vivere la spiritualità del Carmelo». Questa frase delle Costituzioni dà un’enfasi molto importante allo scopo della formazione, indicando quegli elementi che non sono prioritari nel programma di formazione. L’obiettivo del programma di formazione non è produrre esperti in spiritualità Carmelitana, né ottenere una laurea in spiritualità o teologia spirituale.

5. Lo scopo è “preparare la persona”. L’accento sulla persona, che deve essere preparata, aiuta la comunità in formazione a capire che il processo deve essere diretto all’individuo in modo concreto. La gente che viene all’Ordine Secolare è, con poche eccezioni, gente che ha molti impegni, specialmente con la famiglia e il lavoro. Il programma deve essere flessibile a sufficienza da adattarlo alle situazioni di ogni persona che deve diventare membro.

6. Lo scopo della formazione è la preparazione di individui ispirati dallo Spirito Santo a vivere una vita spirituale secondo i principi della spiritualità dei Carmelitani Scalzi. Solo quando ciò è chiaramente compreso, il Consiglio sarà capace di aiutare le persone, sia i nuovi membri che i già inseriti. Ciò sottolinea anche la necessità di un adeguato discernimento della chiamata al Carmelo.

7. La buona formazione dipende dalla buona informazione. Allo stesso tempo deve essere chiaro che la formazione è distinta dall’informazione. Il ruolo primario della persona responsabile della formazione nella comunità dell’Ordine Secolare è accompagnare i formandi, aiutarli a mettere in pratica ciò che imparano attraverso il processo di formazione. L’informazione che ricevono attraverso la lettura e le lezioni intende essere un aiuto alla crescita spirituale della persona.

8. Sarà di grande aiuto al funzionamento del programma di formazione se la persona che è responsabile per la formazione a nome della comunità formerà un gruppo per la presentazione dei materiali necessari. Ci possono essere alcuni nella comunità capaci di presentare certi temi o argomenti e altri capaci di presentare altri contenuti che, insieme renderebbero il programma più efficace. Ciò aiuta anche a ridurre il carico sulla persona responsabile per la formazione.

9. Il tempo di introduzione alla vita del Carmelo Secolare è un processo della durata di sei anni. Questo processo è descritto nelle Costituzioni numero 36, come “graduale”. In aggiunta alla flessibilità sia da parte del principiante (novizio) che della comunità, entrambi devono anche avere la pazienza di procedere un passo per volta. Generalmente coloro che si avvicinano all’Ordine Secolare sono sinceri nel loro amore verso Dio e nel desiderio di una vita spirituale più profonda. Spesso vengono con amore verso la Beata Vergine Maria e verso lo scapolare. Arrivano al Carmelo già convinti del bisogno di pregare. E generalmente, queste convinzioni e questi desideri hanno bisogno di essere guidati da sani principi teologici, liturgici e spirituali.

10. La comunità, il Consiglio, il formatore, quelli che fanno le lezioni e l’assistente spirituale della comunità devono attenti avere la volontà di aiutare i nuovi membri con l’esempio e con la guida. E gli stessi nuovi membri devono essere intellettualmente e personalmente aperti alle nuove vie della vita spirituale che troveranno nel Carmelo.

11. Nel programma di formazione, come delineato nelle Costituzioni, è sempre il Consiglio che ha il diritto e il dovere di discernere il progresso dei candidati. É sempre il Consiglio che ha il diritto di ammettere i candidati ad ogni livello del processo di formazione. Per questa ragione, il Consiglio stesso deve interessarsi del processo di formazione e sostenere il direttore di formazione nel suo proprio compito.

12. Le Costituzioni stesse offrono la base e la maggior parte degli elementi necessari alla formazione. Il programma qui presentato intende essere una guida per l’Ordine Secolare in tutto il mondo. Procede all’esame del materiale di formazione e presenta in modo organizzato gli elementi essenziali che devono essere inclusi in ogni programma di formazione. Deve, comunque, essere adattato alle situazioni di ogni nazione e regione.

Elementi essenziali della formazione

13. Formazione umana
sviluppa la nostra:

  • abilità nel dialogo interpersonale, nel mutuo rispetto e tolleranza;
  • sollecitudine nella possibilità di essere corretti e di correggere gli altri con serenità;
  • capacità di perseverare nei nostri impegni.

14. Formazione Cristiana
arricchisce:

  • la nostra capacità di ricevere la base teologica necessaria tramite il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Documenti della Chiesa;
  • l’apprezzamento per la nostra consacrazione battesimale;
  • lo zelo di conversione, d’impegno cristiano e santità di vita;
  • il fervore nel vivere l’esigenza di seguire Gesù prendendo parte alla Sua missione salvifica scoprendo la nostra chiamata profetica, regale e sacerdotale;

15. Formazione Carmelitana

  • conferma la nostra identità Carmelitana:
  • nello studio e lettura spirituale delle Scritture e nella pratica della Lectio Divina;
  • nell’importanza della liturgia della Chiesa, specialmente l’ Eucarestia e la Liturgia delle Ore;
  • nella spiritualità del Carmelo, la sua storia, gli scritti dei Santi dell’Ordine;
  • nella formazione nella preghiera e nella meditazione;
  • nella formazione per l’apostolato basato sull’insegnamento della Chiesa e sulla comprensione del nostro ruolo come Secolari nell’apostolato dell’Ordine.

Soggetti della formazione nell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi

Il principale educatore: lo Spirito Santo

16. Lo Spirito Santo, mandato dal Padre e dal Figlio, è il principale insegnante della Chiesa. Colui che è chiamato alla vita nel Carmelo, conscio della inabitante grazia dello Spirito, dovrebbe diventare cosciente di questa ineffabile Presenza. Egli condurrà alla conoscenza della verità, specialmente riguardo la vocazione personale. Lo Spirito, infuso per portare ad una nuova nascita attraverso il Battesimo, anima colui che è chiamato a vivere il mistero della Trinità in modo sempre più profondo ed a produrre anche frutti più abbondanti col dono di sé (realizzato nelle “buone opere, buone opere”).

La Beata Vergine Maria

17. Intimamente unita all’azione dello Spirito Santo è la Vergine Maria. Madre di Cristo e Madre nostra, lei è coinvolta con la vita spirituale di ognuno, ma specialmente con quella di chi è chiamato alla vita nel Carmelo. Sotto la sua protezione, espressa nel Carmelo dallo scapolare, tutti quelli in formazione nell’Ordine sono spiritualmente protetti e formati. Maria, la Madre dei credenti, è per noi un modello di impegno di contemplazione profetica. Ella accolse la Buona Novella con discernimento illuminato, e prontamente si assunse l’impegno delle sue richieste. Ella custodì come tesoro la Parola, meditando su di essa in preghiera nel suo cuore e proclamandola liberamente e coraggiosamente nel Magnificat. Questo suo esempio apostolico-contemplativo dovrebbe essere sottolineato nel corso della formazione, per aiutare i candidati a capire e mettere in pratica ciò che realmente vuol dire seguire Cristo. Maria è il modello perfetto del discepolo del Signore.

La Chiesa

18. La Chiesa è inseparabile da Cristo. Egli l’ha stabilita come segno e strumento del suo disegno salvifico. É il Popolo di Dio che attraversa i secoli per andare ad incontrare il suo Signore. Nella Chiesa la presenza evangelizzante e l’attività di Gesù si prolunga sulla terra attraverso la predicazione della parola e i sacramenti, che sono l’azione della grazia per contrastare l’azione del peccato nella società. Nel seguire Cristo, il Carmelitano secolare ha il supporto e il nutrimento della Chiesa. Con la Promessa il Carmelitano secolare manifesta più che mai l’intrinseco potere dei sacramenti, specialmente il Battesimo, l’Eucarestia e il Sacramento della Riconciliazione. Ogni candidato, poi, dovrebbe essere immerso nella realtà della Chiesa, che gli chiede di lottare per la santità. In risposta, il chiamato sperimenterà un crescente bisogno di dare se stesso alla Chiesa in qualche maniera.

L’Ordine Carmelitano

19. L’Ordine dei Carmelitani Scalzi costituisce una famiglia religiosa specifica, carismatica e legale. Le comunità dell’Ordine Secolare dipendono giuridicamente dai Frati Carmelitani Scalzi (Ordine religioso) e perciò hanno un carattere distinto dalle altre associazioni. I superiori religiosi hanno una responsabilità verso queste comunità secondo le Costituzioni di ogni ramo. Le Costituzioni che governano le comunità dell’Ordine Secolare danno loro un’autonomia specifica e legittima.

20. Il Signore ha portato alla vita la famiglia religiosa dei Carmelitani Scalzi, l’ha dotata del suo proprio carisma e continua a dirigerla con il Suo Spirito. L’Ordine Secolare riceve nuove vocazioni con gioia, ma anche con un sentimento di responsabilità, così che anche in loro il carisma possa essere quotidianamente compreso più profondamente, portare frutti ed espandersi. I nuovi candidati sono una grazia arricchente e un trampolino per un vero rinnovamento spirituale per la comunità locale dell’Ordine Secolare.

21. Il Carmelo Scalzo, secondo l’esempio dei suoi Fondatori, ha un suo proprio programma di formazione. Ha il suo proprio stile, basato su persone che erano così mature nella fede da essere santi e autorevoli per la Chiesa intera (Dottori): Teresa di Gesù, Giovanni della Croce e Santa Teresa. La tradizione iniziata come risultato dell’esperienza vissuta da Santa Teresa di Gesù e da San Giovanni della Croce costituisce il patrimonio formativo che pervade il Carmelo. Oggi il compito dell’Ordine è quello di continuare l’ininterrotta linea di educatori che preparano per i nostri tempi uomini e donne per la Chiesa, proprio come erano Elisabetta della Trinità, Edith Stein e Raphael Kalinowski.

Il candidato

22. È il candidato che ha la primaria responsabilità di un “sì” alla chiamata e di accettare le conseguenze della sua risposta personale. Ciò non significa che il candidato deve essere arbitro del suo proprio destino e un autodidatta; nel profondo della sua coscienza egli sente il bisogno dell’assistenza divina e umana. Il candidato sarà aperto alla continua crescita nella sapienza del Vangelo, che è un grido lontano da quello del mondo.

23. Il candidato è chiamato ad un dialogo profondo con Dio nella preghiera. Ma questo sarebbe senza significato in assenza di una fiduciosa relazione con i membri della comunità, specialmente gli educatori. Con una progressione adatta ai vari livelli, il candidato dovrebbe avere una più chiara idea di come importante, anzi necessario, sia il nostro carisma per la vita personale. Per fare così, il candidato dovrebbe imparare dall’esempio di quei secolari esperti che stanno vivendo la spiritualità Carmelitana e la stanno condividendo con quelli in formazione, ed imparare anche dai documenti importanti della nostra famiglia: le Costituzioni e gli scritti dei nostri Santi.

La Comunità

24. La comunità secolare del Carmelo è una associazione di fedeli di Cristo, ispirata dalla chiesa primitiva che aveva “un cuore e un’anima sola” (Atti 4, 32). I suoi membri sono animati dalla spiritualità dei Carmelitani Scalzi.

25. La comunità secolare esprime il mistero della Chiesa-Comunione. Veramente sorge dalla comunione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo dal quale è nutrita; prende parte alla missione della chiesa chiamando la gente a questa comunione. (LG 1,19).

26. La vita di fraternità si è ispirata inizialmente alla regola “primitiva” dei Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo dettata da Sant’Alberto, patriarca di Gerusalemme e confermato da Innocenzo IV. Fedeli all’insegnamento della nostra Santa Madre Teresa, i membri sono coscienti che il loro impegno non può essere svolto da uno solo; la loro vita di fraternità è un luogo privilegiato dove essi crescono, si formano e maturano.

27. È Cristo nel suo mistero Pasquale che è modello e sostenitore della vita di fraternità. Questa vita fraterna costituisce un modo evangelico di conversione che richiede il coraggio dell’auto-rinuncia per accettare ed accogliere l’altro entro la comunità. Questa rinuncia diventa un modo di vita, per vivere come fece Gesù.

28. A causa di questa identità della Comunità Carmelitana dell’Ordine Secolare, essa è il luogo appropriato per la formazione del candidato che cerca l’ammissione. La comunità dovrebbe dare il buon esempio di come vivere la vita Carmelitana Secolare, anche se non raggiunge l’ideale. Solo in via eccezionale, in situazioni straordinarie, un candidato può entrare nell’Ordine come un membro isolato. La comunità dell’ordine secolare nel suo insieme, e ciascuno dei suoi membri, hanno una responsabilità formativa, da adempiersi nel modo stabilito in cooperazione con il Direttore di formazione e il Consiglio.

29. Il Consiglio della Comunità avrà cura speciale nel selezionare secolari adatti al gruppo dei formatori, persone di preghiera e di cultura, di mente aperta desiderosi di condividere la loro esperienza Carmelitana con i candidati. A patto che i formatori concordino nei loro obbiettivi e metodi, più saranno qualificati e perfino diversi, più l’educazione del candidati avrà più successo. Un importante ruolo formativo è esercitato nella comunità da membri anziani, malati o diversamente abili, che nel loro regolare contatto con i candidati, dovrebbero essere un ottimo esempio in ragione della loro esperienza.

Il Presidente della Comunità

30. Primo tra fratelli e sorelle, il presidente insieme con il Consiglio, dirige la comunità con spirito di fede ed è ascoltato con lo stesso spirito in atmosfera di dialogo. Nell’esercitare il servizio dell’autorità, il presidente non deve mancare nell’usarla, ma il suo ruolo dovrebbe essere più di servizio che di controllo. Sia il rafforzamento della comunione in spirito di carità la sua principale preoccupazione!

31. È compito del presidente osservare che il gruppo del Consiglio rediga un programma adeguato, e guidare la sua attuazione. Il presidente si adopera affinché il Consiglio si incontri per rivedere il programma e considerare cambiamenti. Tutto ciò dovrebbe essere fatto con prudente riguardo per la competenza e l’autonomia del Responsabile e dei collaboratori.

Il Responsabile della Formazione

32. Al Carmelitano secolare che è direttamente incaricato della formazione viene dato il titolo di Responsabile. Il maestro dovrebbe essere persona di fede matura e molto versato nella vita Carmelitana. Così come veramente dovrebbe essere ogni secolare che ha responsabilità dei candidati durante ogni stadio della formazione.

33. Tutto ciò che è qui ricordato si rivolge ad ogni membro del gruppo dei formatori; si occupa dei punti essenziali validi ad ogni stadio della formazione. A tempo debito, menzione sarà fatta delle caratteristiche che sono proprie di ogni stadio.

34. Il principale compito del Responsabile della formazione è accompagnare, seguendo da vicino il progresso di ogni candidato. Vicino al candidato, il Responsabile è il principale collaboratore al processo di formazione. Il Responsabile è in una posizione privilegiata, per la quale la grazia non mancherà. Per questa ragione il Responsabile considererà se stesso un umile discepolo e un servo del vero Responsabile della formazione, Gesù Cristo. Allo stesso tempo il Responsabile è consapevole che lui o lei sta compiendo un importante ruolo di mediazione tra il candidato da una parte e la Chiesa e l’Ordine dall’altra. Il Consiglio della comunità nominerà uno o più assistenti per aiutare nel preciso lavoro di formazione. Essi formeranno con il Responsabile un piccolo gruppo che dovrebbe lavorare insieme in armonia.

35. Il Consiglio mantiene la sua responsabilità e competenza per quelle materie esposte nelle Costituzioni riguardanti l’idoneità dei candidati e la decisione per l’ammissione alla formazione, alle prime promesse, alle promesse finali e ai voti. Riguardo speciale sarà dato al giudizio del Responsabile della formazione e dei suoi assistenti a motivo della loro posizione nel lavoro di formazione.

36. Una proposta metodologica

  • L’incontro di formazione comincia e finisce con la preghiera.
  • Lodi del mattino e Vespri della sera con tempo dato per preghiera silenziosa.
  • Discussioni e letture.
  • Punti per riflessione.
  • Punti di studio e di discussione.
  • Visione di film e programmi audio-video.
  • Ritiri, esperienze di deserto.

37. Risorse basilari per un programma di formazione

  1. Le sacre scritture.
  2. La Liturgia delle Ore.
  3. Catechismo della Chiesa Cattolica.
  4. Costituzione Dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium.
  5. Costituzione Dogmatica sulla Rivelazione Divina Dei Verbum.
  6. Costituzione Dogmatica della Liturgia Sacrosanctum Concilium.
  7. Decreto sull’apostolato dei Laici Apostolicam Actuositatem.
  8. Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica sulla Vocazione e Missione dei Fedeli Laici nella Chiesa e nel Mondo Christifideles Laici.
  9. Papa Paolo VI, Marialis Cultus.
  10. Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica sulla Beata Vergine Maria Redemptoris Mater.
  11. Istruzioni Generali sulla Liturgia delle Ore.
  12. La regola di Sant’Alberto.
  13. Le Costituzioni OCDS.
  14. Gli Statuti Provinciali.
  15. Le Opere di Santa Teresa di Gesù.
  16. Le Opere di San Giovanni della Croce.
  17. Le Opere di Santa Teresa del Bambino Gesù.
  18. Le Opere di Edith Stein.
  19. Le Opere della Beata Elisabetta della Trinità
    In aggiunta a quanto sopra elencato sarà necessario che ogni regione possa ampliare le risorse con quanto ciò che è disponibile nella regione e nelle lingue locali.

APPENDICI

Formazione nelle Costituzioni dell’Ordine Secolare (Estratti)

38. I Carmelitani Secolari insieme con i Frati e le Monache, sono figli e figlie dell’Ordine di Nostra Signora del Monte Carmelo e di Santa Teresa di Gesù. Di conseguenza, essi condividono lo stesso carisma con i religiosi, ognuno secondo il proprio particolare stato di vita. È una famiglia con gli stessi beni spirituali, la stessa chiamata alla santità (cf. Ef: 1, 4 P 1:15) e la stessa missione apostolica. I membri Secolari danno all’Ordine i benefici propri del loro stato secolare di vita. (Costituzioni OCDS, 1).

39. I membri dell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi sono: membri fedeli della Chiesa; chiamati a «vivere in devozione a Gesù Cristo» attraverso «l’amicizia con Colui che, sappiamo, ci ama» a servizio della Chiesa; sotto la protezione della Nostra Signora del Monte Carmelo; nella tradizione biblica del profeta Elia; ispirati dagli insegnamenti di Santa Teresa di Gesù e di San Giovanni della Croce; che cercano di approfondire il proprio impegno cristiano ricevuto nel battesimo (Costituzioni OCDS, 3).

40. La Vergine Maria è presente in modo speciale, soprattutto come modello di fedeltà nell’ascolto del Signore e nel servire Lui e gli altri. Maria è colei che conservava nel suo cuore la vita e le azioni di Suo figlio e meditava su di esse, fornendoci un esempio di contemplazione. A Cana Ella raccomandò di fare ciò che il Signore ordinava. Maria è un esempio di servizio apostolico. In un’altra occasione, Ella aspettò, perseverando nella preghiera con gli apostoli, la venuta dello Spirito Santo, dando così testimonianza di preghiera di intercessione. È la Madre dell’Ordine. Il Carmelo Secolare gode della sua speciale protezione e coltiva una sincera devozione Mariana (Costituzioni OCDS, 4).

41. Elia rappresenta la tradizione profetica del Carmelo ed è una ispirazione a vivere alla presenza di Dio, cercandoLo nella solitudine e nel silenzio con zelo per la Sua gloria. I Carmelitani Secolari vivono la dimensione profetica di vita Cristiana e di spiritualità Carmelitana promuovendo nel mondo la legge di carità e verità di Dio, soprattutto facendosi voce di quelli che non possono, da soli, esprimere questo amore e questa verità. (Costituzioni OCDS, 5).

42. L’origine dei Carmelitani Scalzi va trovato in Santa Teresa di Gesù. Ella visse con fede profonda nella misericordia di Dio che la rese forte nel perseverare nella preghiera, nell’umiltà, nell’amore per i fratelli e le sorelle e nell’amore per la Chiesa, conducendola alla grazia del matrimonio spirituale. La sua evangelica abnegazione, disposizione al servizio e perseveranza nella pratica delle virtù sono una guida giornaliera a vivere la vita spirituale. I suoi insegnamenti sulla preghiera e sulla vita spirituale sono essenziali alla formazione e alla vita dell’Ordine Secolare. (Costituzioni OCDS, 7).

43. San Giovanni della Croce fu compagno di Santa Teresa nella formazione dell’Ordine Carmelitano Scalzo. Egli stimola il Carmelo Secolare ad essere vigile nella pratica della fede, speranza e carità. Guida il Carmelo Secolare attraverso la notte oscura all’unione con Dio. In questa unione con Dio, il Carmelo Secolare trova la vera libertà dei figli di Dio. (Costituzioni OCDS, 8).

44. Tenendo conto delle origini del Carmelo e del carisma Teresiano, gli elementi fondamentali della vocazione dei Carmelitani Secolari Teresiani può essere riassunta come segue:
a) vivere nella fedeltà a Gesù Cristo, sostenuti dall’esempio e patrocinio della Beatissima Vergine Maria, la cui vita è, per il Carmelo, un modello di adesione a Cristo;
b) “cercare l’unione misteriosa con Dio” tramite la contemplazione e l’attività apostolica, unite indissolubilmente, al servizio della Chiesa;
c) dare particolare importanza alla preghiera che, nutrendosi all’ascolto della parola di Dio e alla liturgia, contribuisce a mettersi in relazione con Dio come con un amico, non solo nella preghiera ma nella vita quotidiana. L’impegno in questa vita di preghiera richiede di essere alimentato dalla fede, speranza e, soprattutto, dalla carità per vivere alla presenza e nel mistero del Dio vivente;
d) mescolare preghiera e vita con zelo apostolico in un clima di comunione umana e Cristiana;
e) vivere l’abnegazione evangelica da una prospettiva teologica;
f) dare importanza all’impegno di evangelizzazione nel ministero di spiritualità come particolare collaborazione dell’Ordine Secolare, fedele alla sua identità Carmelitana Teresiana (Costituzioni OCDS, 9).

45. Seguire Gesù come membri dell’Ordine Secolare è espresso dalla promessa di lottare per la perfezione evangelica nello spirito dei consigli evangelici di castità, povertà e obbedienza e attraverso le beatitudini. Per mezzo di questa promessa l’impegno battesimale del membro viene potenziato per il servizio del piano di Dio nel mondo. Questa promessa è un pegno a perseguire la santità personale, che necessariamente porta con sé un impegno a servire la Chiesa in fedeltà al carisma Carmelitano Teresiano. La promessa viene fatta davanti ai membri della comunità, che rappresenta l’intera Chiesa e in presenza del Delegato del Superiore dell’Ordine. (Costituzioni OCDS, 11).

46. Con la promessa fatta alla comunità alla presenza del Superiore dell’Ordine o suo Delegato, la persona diventa membro completo dell’Ordine Secolare. Con questo impegno i membri si sforzano di acquisire la necessaria formazione per conoscere le ragioni, il contenuto e lo scopo dello stile di vita evangelica che stanno intraprendendo. La promessa eleva ed arricchisce l’impegno battesimale nei Carmelitani Secolari. Questo include quelli chiamati alla vita matrimoniale, sia come sposi che come genitori. Questa promessa viene rinnovata ogni anno nel tempo di Pasqua. (Costituzioni OCDS, 12).

47. La vocazione al Carmelo Teresiano è un impegno a «vivere una vita di fedeltà a Gesù Cristo», «ponderando la legge del Signore giorno e notte e mantenendosi vigili nella preghiera». Fedele a questo principio della Regola, Santa Teresa pose l’Orazione come fondamento e pratica basilare della sua famiglia religiosa. Per questa ragione, i Carmelitani Secolari sono chiamati a sforzarsi per far penetrare la preghiera nella loro intera esistenza, per camminare alla presenza del Dio vivente (cf. 1 K 18:14) attraverso la costante pratica della fede, speranza e amore, in modo tale che l’intera loro vita sia preghiera, ricerca di unione con Dio. L’obiettivo sarà raggiungere l’integrazione dell’esperienza di Dio con l’esperienza di vita: essere contemplativi nella preghiera e nel compimento della propria missione (Costituzioni OCDS, 17).

48. «I fedeli laici, proprio perché sono membri della Chiesa, hanno la vocazione e la missione di proclamare il Vangelo: sono preparati per questo lavoro dai sacramenti dell’Iniziazione Cristiana e dai doni dello Spirito Santo». La spiritualità del Carmelo risveglierà nei Carmelitani Secolari un desiderio di più ampio impegno apostolico, diventando attenti a tutto quello che la loro chiamata al Carmelo implica. Consapevoli del bisogno che il mondo ha di testimoni della presenza di Dio, essi risponderanno all’invito che la Chiesa rivolge a tutte le Associazioni di fedeli seguaci di Cristo, affidandoli alla società umana mediante la partecipazione attiva all’obiettivo apostolico della missione della Chiesa, secondo il loro proprio carisma. Come risultato di questa partecipazione all’evangelizzazione, i Carmelitani Secolari condivideranno un rinnovato gusto per la preghiera, contemplazione e vita liturgica e sacramentale. (Costituzioni OCDS, 25).

49. La vocazione all’Ordine Secolare è veramente ecclesiale. Preghiera e apostolato, quando sono veri, sono inseparabili. L’osservazione di Santa Teresa secondo la quale lo scopo dell’Orazione è «la nascita delle buone opere» fa ricordare che le grazie ricevute devono avere effetto su coloro che le ricevono. Individualmente o come comunità e, soprattutto come membri della Chiesa, l’attività apostolica è frutto della preghiera. Dove possibile, in collaborazione con i superiori religiosi e con i necessari permessi degli incaricati, le comunità dell’Ordine Secolare partecipano all’apostolato dell’Ordine. (Costituzioni OCDS,26).

50. Il Carmelitano Secolare è chiamato a vivere e testimoniare il carisma di Santa Teresa nella Chiesa locale, in quella porzione di Popolo di Dio nella quale la Chiesa di Cristo è davvero presente e agisce. Tutti cercheranno di essere testimoni viventi della presenza di Dio e di accettare responsabilità per il bisogno che la Chiesa ha di aiuto concreto all’interno delle preoccupazioni pastorali nella sua missione di evangelizzazione, sotto la direzione del vescovo. Per questo motivo, ciascuno avrà un suo apostolato collaborando con altri in comunità o individualmente. (Costituzioni OCDS, 27).

51. Nel loro impegno apostolico essi porteranno la ricchezza della loro spiritualità nelle varie forme che esso assume nell’evangelizzazione: missioni, parrocchie, case di preghiera, Istituti di Spiritualità, gruppi di preghiera, ministero di spiritualità. Con il loro particolare contributo di Carmelitani Secolari essi possono offrire al Carmelo Teresiano nuova ispirazione per «un rinnovato dinamismo spirituale ed apostolico», con creativa fedeltà alla loro missione nella Chiesa. Le differenti attività apostoliche dell’Ordine Secolare saranno specificate e valutate negli Statuti Particolari per le varie aree geografiche. (Costituzioni OCDS, 28).

52. L’obiettivo centrale del processo di formazione nell’Ordine Secolare è preparare la persona a vivere il carisma e la spiritualità del Carmelo nel suo seguire Cristo, e nel servizio alla sua missione.

53. Con sincero interesse per gli insegnamenti della Chiesa e per la spiritualità dei nostri Santi Carmelitani, i Carmelitani Secolari cercano di essere uomini e donne maturi nell’esercitare la fede, la speranza e la carità, e nella loro devozione alla Vergine Maria. Essi si impegnano ad approfondire la loro vita cristiana, ecclesiale e carmelitana. La formazione cristiana è la solida base della formazione carmelitana e spirituale. Attraverso il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Documenti della Chiesa, i Carmelitani Secolari ricevono il necessario fondamento teologico. (Costituzioni OCDS, 33).

54. La formazione sia iniziale che in itinere negli insegnamenti di Teresa di Gesù e Giovanni della Croce, aiuta a sviluppare nel Carmelitano Secolare una maturità umana, cristiana e spirituale per il servizio alla Chiesa. La formazione umana sviluppa l’abilità al dialogo interpersonale, al mutuo rispetto e alla tolleranza, la possibilità di essere corretto e di correggere con serenità, e la capacità di perseverare negli impegni. (Costituzioni OCDS, 34).

55. L’identità Carmelitana viene confermata dalla formazione nelle Sacre Scritture e nella lectio divina, nell’importanza della liturgia della Chiesa, specialmente l’Eucarestia e la Liturgia delle Ore, e nella spiritualità del Carmelo, la sua storia, le opere dei Santi dell’Ordine, e formazione nella preghiera e nella meditazione.
La formazione per l’apostolato è basata sulla teologia della Chiesa concernente la responsabilità dei laici e sulla comprensione del ruolo dei Secolari nell’apostolato dell’Ordine. Ciò aiuta a riconoscere il posto dei Secolari nella Chiesa e nel Carmelo e ad offrire un modo pratico di condivisione dei doni ricevuti attraverso la vocazione al Carmelo. (Costituzioni OCDS, 35).

56. Il graduale ingresso alla vita dell’Ordine Secolare è strutturato nel modo seguente:
a) Un sufficiente periodo di contatto con la comunità per non meno di sei (6) mesi. Lo scopo di questo periodo è che l’aspirante possa diventare più familiare con la comunità, lo stile di vita e il servizio alla Chiesa proprio dell’Ordine Secolare del Carmelo Teresiano. Questo periodo offre anche alla comunità l’occasione di compiere un adeguato discernimento. Gli Statuti Provinciali specificheranno questo periodo.
b) Dopo il periodo iniziale di contatto, il consiglio della comunità può ammettere l’aspirante a un più serio periodo di formazione che di solito dura due (2) anni e che conduce alle prime promesse. All’inizio di questo periodo di formazione , viene dato all’aspirante lo scapolare. Esso è un simbolo esteriore di appartenenza all’Ordine, e segno che Maria è sia Madre che Modello in questo viaggio.
c) Alla fine di questa fase, con l’approvazione del Consiglio della Comunità, l’aspirante può essere invitato a fare le prime promesse di osservare i Consigli evangelici e vivere nello spirito delle beatitudini per un periodo di tre (3) anni.
d) Negli ultimi tre (3) anni della formazione iniziale c’è uno studio più approfondito della preghiera, delle Scritture, dei Documenti della Chiesa, dei Santi dell’Ordine e della formazione nell’apostolato dell’Ordine. Al termine di questi tre anni l’aspirante può essere invitato dal Consiglio a fare le Promesse Definitive di vivere i Consigli evangelici e lo spirito delle Beatitudini per la vita (Costituzioni OCDS, 36).

57. L’Ordine Secolare di Nostra Signora del Monte Carmelo e di Santa Teresa di Gesù è un’associazione di fedeli e parte integrante dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi. Ha un carattere essenzialmente laico, ed è gradita la partecipazione del clero diocesano. (Costituzioni OCDS, 37).

58. Il Consiglio, composto dal Presidente e da tre Consiglieri e dal Responsabile della formazione, è l’immediata autorità della comunità. La responsabilità primaria del Consiglio è la formazione e la crescita cristiana e carmelitana dei membri della comunità. (Costituzioni OCDS, 46).

Discernimento della Vocazione all’Ordine Secolare

59. Discernere è accertare la volontà di Dio per la persona, “deve essere guidata da Dio”. In questa ricerca agiscono da linee guida i seguenti principi:

  • Dio non si nasconde a noi, ma piuttosto si rivela a noi;
  • egli rispetta il dono del libero arbitrio che ci è stato dato;
  • la vita umana implica responsabilità, cioè, libertà di rispondere.

60. Ci sono tre parti attive in questo discernimento: Dio, il candidato e i responsabili della formazione.

61. Anche il Consiglio ha un ruolo in questo processo di formazione. Conseguentemente, la responsabilità del discernimento appartiene tanto al candidato quanto al Responsabile della formazione o al Consiglio della comunità. Il discernimento non si limita ad un momento particolare e non accade all’improvviso. Momenti speciali sono quelli di transizione da una fase alla successiva.

62. Perché il discernimento sia valido è importante che quelli coinvolti nel processo di formazione conoscano il candidato. Quando il Signore chiama le persone, noi siamo fiduciosi che Lui concederà loro sufficiente abilità per rispondere alla vita di quella chiamata.

63. Una chiamata divina è sempre una grazia misteriosa che non può essere ridotta ad una lista di qualità. Ma ci sono certe qualità che indicano che una persona è fondamentalmente adatta alla vocazione Carmelitana Secolare. Tra queste ci sono:

64. A livello umano:

  • una personalità stabile;
  • buon senso;
  • maturità emotiva;
  • capacità di fidarsi ed essere aperti;
  • disponibilità a cooperare;
  • realismo, tolleranza e flessibilità;
  • una certa auto-conoscenza;
  • fedeltà ai valori.

65. A livello di vita Cristiana:

  • propensione a cooperare con Dio, in spirito di fede;
  • dedizione alla preghiera;
  • amore delle Scritture;
  • impegno nella Chiesa e coinvolgimento nella comunità parrocchiale locale;
  • carità compassionevole ed attiva;

66. A livello di carisma Teresiano:

  • gusto per l’Orazione e;
  • desiderio di stabilire una relazione personale e di amicizia con Dio;
  • spirito contemplativo e attivo;
  • amore per la Chiesa;
  • desiderio di familiarizzarsi con la spiritualità Carmelitana.

67. Alcune contro indicazioni sono:

  • sintomi di mancanza di equilibrio psicologico;
  • presenza di situazioni familiari che rendono impossibile il vivere le Costituzioni;
  • incapacità di integrazione personale nella vita della comunità;
  • opprimenti emozioni di rabbia, ansia, paura, depressione o colpa;
  • preconcette idee del Carmelo che impediscono apprendimento e crescita personale;
  • nozioni fondamentaliste e apocalittiche della Chiesa;
  • adesione ad organizzazioni con un distinto indirizzo spirituale;
  • adesione a gruppi basati su rivelazioni private.

68. Sarebbe irreale aspettarsi che ogni candidato possedesse tutte queste qualità prima di entrare nell’Ordine Secolare o anzi a qualsiasi livello della sua formazione. Comunque, dovrebbe esserci una predisposizione a queste qualità ed un graduale maturazione in esse. Questa maturazione nel vivere il carisma Teresiano è il segno più genuino di una vocazione.

69. Un Carmelitano Secolare è:

  • un membro praticante della Chiesa Cattolica che;
  • sotto la protezione della Nostra Signora del Monte Carmelo;
  • e ispirato da Santa Teresa e San Giovanni della Croce;
  • si impegna nell’Ordine;
  • per cercare il volto di Dio nell’Orazione e nel servizio;
  • per il bene della Chiesa e le necessità del mondo.

Un cattolico praticante

70. Le persone possono essere ammesse all’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi a patto che:

  • siano Cattolici praticanti:
  • rispettino l’autorità del Papa e il Magistero della Chiesa.

71. La parola “praticante” specifica qualcosa sulla persona che può essere membro dell’Ordine Secolare. La capacità di partecipare pienamente all’Eucarestia con chiara coscienza è una verifica basilare di “praticante” la fede Cattolica. L’Eucarestia è il massimo della vita e dell’identità Cattolica. Perciò, se uno è libero di partecipare all’Eucarestia, allora quella persona è anche libera di partecipare all’Ordine Secolare.

72. L’Ordine Secolare è un’istituzione della Chiesa Cattolica Romana e soggetto alle leggi della Chiesa. La Santa Sede approva la sua legislazione. Pertanto, uno che non appartiene alla Chiesa Cattolica non può essere membro dell’Ordine Secolare. Persone di altre Chiese o fedi Cristiane interessate alla spiritualità Carmelitana sono certamente benvenute a partecipare in qualsiasi modo una comunità volesse invitarle, ma non possono essere membri dell’Ordine Secolare.

Sotto la protezione di Nostra Signora del Monte Carmelo

73. I Carmelitani Secolari:

  • guardano a Maria come modello della loro vita nel Carmelo;
  • aiutano la Chiesa mantenendo un amore e una devozione maturi a Maria con tutta la perfezione possibile;
  • indossano lo scapolare come segno esteriore della protezione materna di Maria, della loro dedizione al suo servizio, e come incentivo a vivere la virtù teologica della speranza;
  • venerano Maria ogni giorno attraverso qualche atto di pietà e commemorano i suoi misteri, specialmente nella Liturgia.

74. Qualità essenziale della vocazione Carmelitana Secolare è la capacità meditativa. Maria, per un membro dell’Ordine Secolare, è modello di meditazione. Lei attira e ispira il Carmelitano ad un modo contemplativo di comprendere la vita del corpo mistico di suo Figlio, la Chiesa. Nel programma di formazione, che una persona trova nel Carmelo, è questo aspetto che deve essere sviluppato nella persona.

75. Il particolare aspetto che deve essere presente in ogni persona chiamata al Carmelo è quello di una inclinazione a «meditare nel suo cuore», la frase che il vangelo di san Luca usa due volte [2:, 19,51] per descrivere l’attitudine di Maria riguardo suo Figlio. Tutti gli altri aspetti della vita e devozione Mariana possono essere presenti, per esempio, lo Scapolare, il Rosario. Essi sono, comunque, secondari a questo aspetto della devozione Mariana. Maria è il nostro modello di preghiera e meditazione. Questo interesse a imparare a meditare o inclinazione alla meditazione è una caratteristica fondamentale di qualsiasi OCDS. È forse il più basilare.

Ispirati da Santa Teresa di Gesù e da San Giovanni della Croce

76. I Carmelitani Secolari:

  • si immergono negli scritti dei nostri santi Carmelitani, particolarmente quelli dei nostri fondatori, i Santi Teresa di Gesù e Giovanni della Croce tanto da essere pervasi dallo spirito Carmelitano;
  • coltivano una devozione filiale ai nostri santi Carmelitani e li onorano nelle loro feste;
  • trovano ispirazione e nutrimento nelle Sacre Scritture, nella Regola di sant’Alberto e negli insegnamenti dei nostri santi per la formazione della loro vita più interiore così come per sostegno ai doveri della loro esistenza.

77. Speciale importanza viene data a Santa Teresa di Gesù, alla quale, nella nostra tradizione, noi ci rivolgiamo come alla Nostra Santa Madre. Il motivo è quello che a Lei fu dato il carisma. San Giovanni della Croce fu il collaboratore originale della Nostra Santa Madre sia nella riforma spirituale che giuridica del Carmelo secondo questo nuovo carisma. Perciò Lui è chiamato il Nostro Santo Padre. Conoscere le loro storie, le loro personalità, e, ancora di più, la loro dottrina conferma ogni Carmelitano nella propria identità.

78. Gli scritti di Santa Teresa di Gesù sono l’espressione del carisma dei Carmelitani Scalzi. La spiritualità dei Carmelitani Scalzi ha un fondamento intellettuale molto solido. C’è una dottrina coinvolta qui. Ogni persona che vuole essere Carmelitana Scalza deve essere una persona interessata ad apprendere dagli insegnanti del Carmelo. Ci sono tre dottori della Chiesa universale, Teresa di Gesù, Giovanni della Croce e Teresa di Lisieux.

79. C’è un aspetto intellettuale nella formazione di un carmelitano scalzo. C’è una base dottrinale nella spiritualità e nell’identità di uno che è chiamato all’Ordine. Come i frati e le monache, anche i secolari devono avere una buona formazione intellettuale e dottrinale dal momento che come membri dell’Ordine rappresentano e testimoniano una spiritualità matura e profonda.

80. Questa base intellettuale sta all’inizio di un atteggiamento aperto allo studio. Essa porta ad un interesse più profondo per le Scritture, gli insegnamenti e i documenti della Chiesa. La tradizione della lettura spirituale, della lectio divina e del tempo per la lettura è la spina dorsale della vita spirituale.

Impegno per l’Ordine [Costituzioni 11, 12]

81. I membri della comunità considerano di grande valore e danno priorità agli incontri periodici. Sono un’occasione per pregare insieme, per formarsi ulteriormente, per crescere nella carità fraterna e per trattare gli affari della comunità. Sono fedeli nella frequenza agli incontri per il loro proprio bene spirituale e come reciproco incoraggiamento.

82. Una delle qualità essenziali della vocazione Carmelitana Secolare è un genuino impegno nell’Ordine e nella Chiesa. (Il quarto elemento della descrizione è chi fa una promessa all’Ordine.) Ci sono molti Cattolici impegnati che sono devoti a Maria o che sono esperti in Santa Teresa di Gesù, San Giovanni della Croce – o uno dei nostri santi – che non hanno una vocazione all’Ordine Secolare. Queste persone possono essere contemplativi o persino eremiti e passare ore in preghiera e studio ogni giorno, ma non hanno una vocazione ad essere Carmelitani.

83. Qual è l’elemento che distingue quelli chiamati ad essere Carmelitani Secolari? Non è la spiritualità, né lo studio, né la devozione a Maria. Semplicemente il Carmelitano Secolare è spinto ad impegnarsi per l’Ordine: ad impegnare se stesso al servizio della Chiesa attraverso la collaborazione e la cooperazione con il fine dell’Ordine. Questo impegno sotto forma di Promessa è un evento ecclesiale e un evento dell’Ordine oltre che essere un evento nella vita della persona che fa le Promesse.

84. Ricordando sempre il contesto personale di famiglia, di lavoro e di responsabilità legate alla propria vita, la persona che impegna se stessa, viene caratterizzata come Carmelitana.

85. Un importante aspetto di questo impegno è quello verso la comunità. Chi desidera essere membro dell’OCDS deve essere capace di formare comunità, essere parte di un gruppo che si dedica ad un fine comune, mostrare interesse agli altri membri, essere di sostegno nel conseguimento della vita di orazione e capace di ricevere aiuto dagli altri. Questo riguarda anche quelli che, per varie ragioni, non possono partecipare attivamente nella comunità. Nella formazione della comunità, dovrebbe essere sviluppata questa caratteristica sociale.

Cercare il Volto di Dio nella preghiera e nel servizio

86. Per i membri dell’Ordine Secolare è un onore far parte della famiglia Carmelitana. Il privilegio di condividere la sua eredità e i suoi doni spirituali porta con sé la responsabilità di pregare per gli altri ed essere di esempio in quanto membri del corpo mistico di Cristo. Il Carmelitano Secolare cerca l’intima unione con Cristo nel mondo attraverso l’esperienza vissuta della Promessa fatta secondo le Costituzioni dell’Ordine Secolare.

87. Gli incontri mensili sono un aiuto per la formazione in corso. Lo studio della Scrittura e la Lectio Divina ci aiutano a dividere con gli altri la ricchezza della Parola di Dio. Allo stesso modo, lo studio degli insegnamenti della Chiesa e della spiritualità Carmelitana aiuta ad approfondire la nostra relazione con Cristo ed accresce la nostra abilità di testimoniare il Regno.

88. «Cercare il volto di Dio». Questo elemento esprime il contenuto delle Promesse. Può essere riformulato in vari modi, “pregare”, “meditare”, “vivere la vita spirituale”. Forse questa formulazione meglio esprime la natura della contemplazione – una riflessione seria sulla parola e l’opera di Dio per conoscerlo, amarlo e servirlo. L’aspetto contemplativo della vita Carmelitana si focalizza su Dio, riconoscendo sempre che la contemplazione è un dono di Dio, non qualcosa di acquisito solamente per i propri sforzi. Questo è l’impegno alla santità personale. Il Carmelitano Secolare vuole vedere Dio, vuole conoscere Dio e riconosce che preghiera e meditazione ora diventano più importanti. La Promessa è l’impegno ad un nuovo modo di vivere nel quale “la fedeltà a Gesù Cristo” segna la persona e il suo modo di vivere.

89. Cercare il volto di Dio richiede una disciplina molto specifica nel senso classico della parola – “discepolo, colui che apprende”. Noi sappiamo che siamo sempre studenti, mai maestri. Noi proviamo un senso di soggezione e di sorpresa per ciò che Dio fa nel mondo. Dio è sempre un mistero. La chiamata alla santità è un bruciante desiderio nel cuore e nella mente di chi è chiamato all’Ordine Secolare. È un impegno che il Secolare è chiamato ad assolvere. Il Secolare è attirato alla preghiera, trovando in essa un modo di vita e una identità. Questa preghiera, questo inseguire la santità questo incontro con il Signore rende il Secolare un membro più impegnato della Chiesa. La vita del Secolare ha come centro la Chiesa. Mentre la vita di preghiera cresce essa produce più frutti nella vita personale della persona (crescita in virtù) e nella vita ecclesiale della persona (apostolato).

Per il Bene della Chiesa e i bisogni del mondo [Costituzioni, 25 – 28]

90. I Carmelitani Secolari:

  • tengono in gran conto la loro vocazione e ringraziano “sempre e dovunque” per il dono che è stato loro dato tramite la provvidenza di Dio per la loro propria salvezza e per il bene della Chiesa;
  • organizzano la loro giornata intorno all’impegno di spendere almeno mezz’ora in orazione quieta così che «la frequente conversazione solitaria con Colui che sappiamo che ci ama» diventerà la base della nostra intera vita e del nostro servizio alla Chiesa.

91. La preghiera contemplativa, per Santa Teresa, è al cuore della Chiesa ed è essenzialmente apostolica. I Carmelitani Secolari puntano a vivere il vangelo in uno spirito di profetica speranza nel cuore della Chiesa e della società.

92. I Carmelitani Secolari:

  • aiutano il loro parroco e secondo le circostanze e i doni di ciascun membro si lasceranno coinvolgere nella vita parrocchiale, specialmente in quelle aree che riguardano la preghiera;
  • si assumeranno l’incarico di gruppi di apostolato e si incoraggeranno vicendevolmente, come e quando ci sarà bisogno secondo il nostro carisma;
  • quelli che non potranno partecipare attivamente aiuteranno i loro compagni membri con le loro preghiere.

93. La formazione iniziale e in itinere nell’Ordine Secolare del Carmelo si sforza di assistere i suoi membri a raggiungere una maturità sia umana che cristiana nelle loro vite apostoliche secondo lo spirito e il carisma del Carmelo sotto la guida dello Spirito Santo.

Appendice: Sillabi di Formazione

Ciò che è presentato qui è un modello di programma di formazione completamente sviluppato nell’arco di cinque anni dall’OCDS delle Filippine. È stato presentato ai membri dell’OCDS delle comunità dell’Asia orientale in un congresso regionale e adottato dall’OCDS in 8 paesi come modello base di formazione da adattarsi alle situazioni di ogni regione. Nella Ratio attuale di ciascun territorio dell’Ordine, il piano di formazione che è stato presentato al Definitore Generale può essere pubblicato in questo luogo.

Syllabus di formazione per l’aspirante

Obiettivo generale:

Familiarizzare con la comunità, lo stile di vita e il servizio alla Chiesa proprio dell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi che fornirà alla comunità l’opportunità di fare un adeguato discernimento (Costituzioni OCDS, 36a).

Obiettivi specifici:
Al termine della formazione i formandi dovranno avere:

  1. una buona conoscenza catechetica del piano divino della rivelazione e della sua comunicazione come affiliati alla Chiesa;
  2. familiarità con la Chiesa: la sua struttura, gerarchia e il ruolo del laicato;
  3. acquisire conoscenza della storia dell’Ordine;
  4. conoscenza dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, fondamentalmente dell’OCDS: la sua identità secolare, il modo di vivere dei suoi membri e il suo ruolo nella missione della Chiesa; e
  5. forte desiderio di vivere una vita di preghiera liturgica, devozionale e personale.

Requisiti:

  1. impegno negli incontri mensili della comunità
  2. partecipazione ai programmi mensili di formazione
  3. recita giornaliera della Liturgia delle Ore: Lodi, Vespri e se possibile Compieta

Parte I: Introduzione alla candidatura 

Lezione 1 – Orientamento

Obiettivi della lezione

  1. avere una esperienza iniziale di vita di preghiera scritturale, liturgica, devozionale e personale;
  2. essere capace di comprendere l’esperienza di attrazione all’Ordine in una atmosfera cordiale e di preghiera.

Parte II: La chiamata alla santità

Lezione 2 – Dio viene per incontrare l’uomo

Obiettivi della lezione:

  1. riconoscere che la chiamata è iniziativa di Dio;
  2. dimostrare consapevolezza della rivelazione di Dio Stesso per rendere noto il Suo nascosto disegno e dell’invito a condividere la Sua amicizia.

Lezione 3 – Cristo Gesù: mediatore e pienezza di tutta la rivelazione

Obiettivi della lezione:

  1. constatare che “la verità più profonda riguardo Dio e la salvezza dell’uomo risplende per il nostro amore in Cristo, che è sia mediatore che pienezza della rivelazione” (Dei Verbum I.2).

Parte III: Risposta dell’uomo a Dio, Sequela di Gesù Cristo

Lezione 4 – La Chiesa nel piano di Dio

Obiettivi della lezione:

  1. risvegliare apprezzamento per la Chiesa come «il pilastro e baluardo della verità» (1 Tim 3. 15)
  2. maturare la comprensione che, attraverso la Chiesa «Dio si occupa di essa e quello che Lui aveva rivelato per la salvezza di tutte le genti avrebbe mantenuto eternamente nella sua piena integrità e sarebbe stata data a tutte le generazioni» (Dei Verbum II. 7);
  3. accrescere la conoscenza che la trasmissione e interpretazione della Rivelazione Divina fu pienamente adempiuta dagli Apostoli attraverso la predicazione orale e scritta;
  4. presentare la sostanza della missione della Chiesa di estendere il Regno di Cristo su tutta la terra così che tutti i membri della Chiesa partecipino a questa missione.

Parte IV: La nostra identità, valori e impegno

Lezione 5 – La Nascita dell’Ordine1

Obiettivo della lezione:

  1. comprendere ed apprezzare le origini dell’Ordine Carmelitano, alimentare lo spirito per esso.

Lezione 6 – La Nascita dell’Ordine2

Obiettivo della lezione:

  1. Scoprire i semi dell’ispirazione nello sviluppo della tradizione Carmelitana formatasi in contesto di tensione e transizione.

Lezione 7 – Tre in uno: l’Ordine dei Carmelitani Scalzi

Obiettivi della lezione:

  1. arricchire l’iniziale apprezzamento dell’unica famiglia Teresiana del Carmelo abbracciando “ le stesse possessioni spirituali, la stessa chiamata alla Santità e la stessa missione apostolica” (Costituzioni OCDS 1);
  2. Scoprire la storia del Carmelo nel proprio paese – frati, monache e secolari.

Lezione 8 – Vocazione al Carmelo: Una chiamata personale

Obiettivo della lezione:

  1. Presentare il primo elemento fondamentale della vocazione al Carmelo Teresiano, cioè: vivere una vita di devozione a Gesù Cristo, ponderando la legge di Dio giorno e notte e vigilando in preghiera” (Costituzioni OCDS 17).

Sillabus di formazione per la formazione iniziale

Obiettivo generale:

  1. Rafforzare l’impegno battesimale al servizio della Chiesa fedeli al carisma Carmelitano Teresiano” espresso dalla promessa di lottare per la perfezione evangelica nello spirito dei Consigli evangelici di castità, povertà e obbedienza e attraverso le beatitudini” (Costituzioni OCDS 11).

Obiettivi Specifici:

Alla fine della formazione i formandi dovranno avere:

  1. una profonda conoscenza della storia dell’Ordine;
  2. ottenuto una ponderata comprensione del ruolo dell’OCDS nella missione della Chiesa attraverso lo studio della Regola Primitiva, Costituzioni OCDS e Statuti Provinciali;
  3. un elevato desiderio di fedeltà ad una vita di preghiera in armonia con gli insegnamenti e l’esempio della Santa Madre Santa Teresa;
  4. una sviluppata capacità nel pregare la Liturgia delle Ore, individualmente e con la comunità; i Salmi: la preghiera di Israele e della Chiesa;
  5. comprendere la contemplazione del Carmelo di Maria come Madre, Sorella e Modello di totale impegno al Regno di Dio;
  6. completa comprensione del ruolo dei sette Sacramenti nell’alimentare i vari stadi della vita spirituale di un Cristiano.

Requisiti:

  1. coinvolgimento negli incontri mensili della comunità;
  2. partecipazione ai programmi di formazione mensili;
  3. recita giornaliera della Liturgia delle Ore: Lodi, Vespri, e Compieta se possibile;
  4. pratica di orazione mentale almeno 30 trenta minuti al giorno;
  5. regolarità nell’uso delle Sacre Scritture come aiuto all’orazione;
  6. crescita nell’amore per la Santa Eucarestia;
  7. partecipazione a ritiri e immersioni essenziali alla formazione;
  8. diligenza nello studio e nell’interiorizzazione delle lezioni e argomenti assegnati

Schema base di Syllabus

Formazione iniziale I

Parte 1 – Storia dell’Ordine1
Lezione 1 – Introduzione alla formazione iniziale
Lezione 2 – La vita di Santa Teresa di Gesù
Lezione 3 – La Riforma Teresiana

Parte 2  – Seguendo Gesù nel Carmelo Secolare Scalzo
Lezione 4 – Gesù Cristo: centro delle nostre Vite
Lezione 5 – La Regola di Sant’Alberto e le Costituzioni OCDS1

Parte 3 – Testimoni dell’esperienza di Dio
Lezione 6  – Orazione Teresiana1: Struttura Fondamentale
Lezione 7 – La Liturgia delle Ore e Lectio Divina

Parte 4 – Maria
Lezione 8 – La Beata Vergine Maria

Formazione iniziale II

Parte 1  – Storia dell’Ordine2
Lezione 1 – Diffusione della Riforma Teresiana

Parte 2  – Seguendo Gesù nel Carmelo Secolare Scalzo
Lezione 2 – Le Costituzioni OCDS2 e Gli Statuti Provinciali

Parte 3 – Testimoni dell’esperienza di Dio
Lezione 3 – L’Orazione Teresiana 2: Dinamismo dell’Orazione

Parte 4 – Maria
Lezione 4 – Orazione e Direzione Spirituale

Parte 5 – Servire in piano di Dio
Lezione 5 – Regina Bellezza del Carmelo

Parte 6 – I sette Sacramenti della Chiesa e i Riti di ammissione
Lezione 6 – I Documenti della Chiesa sul Laicato e l’Apostolato dell’Ordine
Lezione 7 – I Sacramenti di Iniziazione Cristiana
Lezione 8 – I Sacramenti di Guarigione e al Servizio di Comunione
Lezione 9 – I Riti di Ammissione alla Promessa Temporanea

Formazione iniziale1

Parte I  – Storia dell’Ordine1

Lezione 1 – Introduzione alla formazione iniziale

Obiettivi della lezione:

  1. Acquisire un riflessivo riconoscimento della sostanza delle Cerimonie di investitura;
  2. riconoscere la necessità di un più serio periodo di formazione.

Lezione 2 – La Vita di Santa Teresa di Gesù

Obiettivi della lezione:

  1. conseguire conoscenza dell “origine del Carmelo Scalzo trovato in Santa Teresa di Gesù” (Costituzioni OCDS 7);
  2. acquisire adeguata conoscenza e sufficiente comprensione della vita, insegnamenti ed esperienze della Santa Madre Santa Teresa;
  3. ottenere sostanziale presa di coscienza della Teresa storica in termini retroterra socio-economico e politico.

Lezione 3 – La Riforma Teresiana

Obiettivi della lezione:

  1. stabilire una solida conoscenza della natura della fondazione di Santa Teresa;
  2. riconoscere il significato dell’eredità consegnata all’Ordine da Santa Teresa di Gesù e San Giovanni della Croce attraverso gli innumerevoli conflitti, tensioni e lotte che essi superarono nel dar origine all’Ordine.

Parte II –  Seguire Gesù nel Carmelo Secolare Scalzo

Lezione 4 – Gesù Cristo: Centro delle nostre vite

Obiettivo della lezione:

  1. Enfatizzare al significato insito nell’acquisire un’ampia conoscenza dei misteri della vita e missione di Cristo per alimentare l’esperienza contemplativa.

Lezione 5 – La Regola di Sant’Alberto e le Costituzioni OCDS

Obiettivi della lezione:

  1. comprendere i principi della Regola di Sant’Alberto, «l’espressione originale della spiritualità del Carmelo» (Costituzioni OCDS 6);
  2. approfondire l’iniziale stima dell’Ordine Secolare attraverso le Costituzioni OCDS, che sono la sua legge fondamentale «stesa per rafforzare lo scopo della vita dei suoi membri» (Costituzioni OCDS, Epilogo)

Parte III – Testimoni dell’esperienza di Dio

Lezione 6 – Orazione Teresiana1: Struttura fondamentale

Obiettivi della lezione:

  1. creare una consapevolezza che istituisce «l’orazione come fondamento e pratica basilare» (Costituzioni OCDS 17) della famiglia Carmelitana Teresiana;
  2. enfatizzare la necessità di descrivere l’atmosfera formativa come essenziale ad una vita di preghiera continua delineando la struttura fondamentale dell’orazione Teresiana.

La Liturgia delle ore e la Lectio Divina

Obiettivi della lezione:

  1. constatare l’importanza della Liturgia delle Ore, così, «portando il Secolare Carmelitano in comunione con la preghiera di Gesù e della Chiesa» (Costituzioni OCDS 23);
  2. arricchire la vita di orazione personale di Carmelitano Scalzo impegnandosi a scoprire «nella liturgia, una fonte inesauribile per la vita spirituale» (Costituzioni OCDS 23);
  3. alimentare l’esperienza contemplativa con lo studio e la lettura spirituale delle Sacre Scritture.

Parte IV – Maria

Lezione 8 – La Beata Vergine Maria

Obiettivi della lezione:

  1. favorire un’autentica devozione Mariana impegnandosi a conoscerLa ogni giorno meglio, attraverso le Sacre Scritture che guidano ad imitare le Sue virtù;
  2. promuovere «la devozione liturgica alla Madre di Dio alla luce del mistero di Cristo e della Chiesa» (Costituzioni OCDS 31).

Formazione iniziale II 

Parte I – Storia dell’Ordine2

Lezione 1 – Diffusione della Riforma Teresiana

Obiettivi:

  1. raggiungere una profonda conoscenza della storia dell’Ordine;
  2. sottolineare la particolare importanza dell’impegno dell’Ordine nella costituzione del Regno di Dio evidenziata dal dispiegarsi degli eventi della sua espansione.

Parte II – Seguire Gesù nel Carmelo Scalzo Secolare

Lezione 2 – Le Costituzioni OCDS e gli Statuti Provinciali dell’OCDS

Obiettivi:

  1. approfondire l’iniziale conoscenza dell’Ordine Secolare attraverso le Costituzioni OCDS, che sono la sua legge fondamentale «stesa per fortificare lo scopo della vita dei suoi membri» (Costituzioni OCDS, Epilogo);
  2. acquisire maggiore consapevolezza nell’espressione della chiamata al Carmelo attraverso gli Statuti Provinciali, dove molte cose di importanza per la vita e il funzionamento dell’OCDS in una provincia sono state «stese per completare e adattare le leggi generali quando consentito dalle Costituzioni» (Costituzioni OCDS, Prefazione).

Parte III – Testimoni dell’esperienza di Dio

Lezione 3 – Orazione Teresiana2: Dinamismo dell’orazione

Obiettivi:

  1. infondere un riconoscimento profondo della «orazione come fondamento ed esercizio basilare» (Costituzioni OCDS 17) della famiglia Carmelitana Teresiana;
  2. infondere una completa comprensione dell’orazione come essenzialmente aperta alla crescita e allo sviluppo.

Lezione 4 – Orazione e direzione spirituale

Obiettivi:

  1. riconoscere che le difficoltà nella preghiera, lungi dall’essere ostacoli, diventano occasioni per crescere nella carità purché sostenute dalla fedeltà;
  2. riconoscere che la direzione spirituale è essenziale alla crescita della vita spirituale per chiarire e discernere la nostra esperienza di fede presente condividendola con un co-discernitore.

Parte IV – Maria

Lezione 5 – Regina di bellezza del Carmelo

Obiettivi:

  1. costruire quello speciale legame con la nostra Signora che pervade l’intera storia dell’Ordine ed influenza il nostro intero approccio all’inseguimento della perfetta carità nelle nostre comunità;
  2. contrassegnare la nostra vita di preghiera e contemplazione, zelo apostolico e attività e pratica dell’abnegazione con un carattere distintamente Mariano;
  3. contemplare la nostra Signora come l’incarnazione perfetta dell’ideale dell’Ordine così che noi possiamo essere attirati a seguirla da vicino.

Parte V – Servire il disegno di Dio

Lezione 6 – Documenti della Chiesa sulla Laicità e L’apostolato dell’Ordine

Obiettivi:

  1. esercitare un apostolato genuino sforzandosi «di far sì che lo spirito del Vangelo impregni e migliori l’ordine temporale» (Decreto sull’Apostolato dei Laici, cap. I, No. 2);
  2. riconoscere che «nella Chiesa, c’è diversità di servizio ma unità di scopo» e che «i laici condividono il servizio sacerdotale, profetico e regale di Cristo» (Decreto sull’Apostolato dei Laici, cap. 1, No. 2);
  3. assimilare con rinnovati comprensione e amore la natura, dignità, spiritualità, missione e responsabilità del laico fedele al lavoro nella vigna del Signore;
  4. dare una felice, generosa e pronta risposta all’impulso dello Spirito Santo e alla voce di Cristo che porge un pressante invito ad unirsi alla Sua missione salvifica nella cornice del carisma Teresiano.

Parte VI – I Sette Sacramenti della Chiesa e i Riti di Ammissione

Lezione 7 – I Sacramenti di Iniziazione Cristiana

Obiettivi:

  1. possedere una più profonda conoscenza della natura, elementi, importanza, ed effetti dei sette sacramenti della Chiesa;
  2. sviluppare una migliore valutazione del ruolo dei sette sacramenti nell’economia della salvezza.

Lezione 8 – I Sacramenti di guarigione e al servizio di comunione

Obiettivi:

  1. possedere una più profonda conoscenza della natura, elementi, importanza, ed effetti dei sette sacramenti della Chiesa;
  2. sviluppare una migliore valutazione del ruolo dei sette sacramenti nell’economia della salvezza.

Lezione 9 – I riti di ammissione alla promessa temporanea

Obiettivi:

  1. acquisire la conoscenza e la comprensione delle ragioni, contenuto e scopo dello stile di vita evangelica da intraprendersi;
  2. rafforzare l’impegno battesimale di membro” espresso dalla promessa di impegnarsi per la perfezione evangelica nello spirito dei Consigli evangelici di castità, povertà ed obbedienza e tramite le beatitudini” (Costituzioni OCDS 11).

Syllabus di Formazione per la promessa Temporanea I

Obiettivo generale:

acquisire una effettiva conoscenza e una sostanziale consapevolezza del proprio progresso e trasformazione come descritto nell’intero corso della vita spirituale.

Obiettivi specifici:

Al termine della formazione i formandi dovrebbero avere:

  1. acquisito una conoscenza più profonda della vita e dottrina della Nostra Santa Madre Santa Teresa di Gesù attraverso il Castello Interiore che è principalmente il frutto della sua propria esperienza mistica;
  2. ottenuto la capacità di valutare a che punto si trovano del loro viaggio spirituale;
  3. progredito con ferma determinazione nel rimanere sul sentiero che li preparerà a ricevere la grazia dell ‘unione trasformante.

Requisiti:

  1. Coinvolgimento negli incontri mensili della Comunità.
  2. Partecipazione ai programmi mensili di formazione.
  3. Recita quotidiana della Liturgia delle Ore: Lodi, Vespri e se possibile Compieta.
  4. Pratica di orazione mentale almeno trenta (30) minuti al giorno.
  5. Regolarità nell’uso delle Sacre Scritture come aiuto nella preghiera.
  6. Crescita nell’amore per la Santa Eucarestia.
  7. Partecipazione a ritiri e immersioni essenziali per la formazione.
  8. Diligenza nello studio e interiorizzazione delle lezioni e argomenti assegnati.

Schema base di Syllabus

Orazione Teresiana3: Il Castello Interiore

Parte I – Circostanze e ispirazione
Lezione 1 – Introduzione al Castello Interiore
Lezione 2 – La Chiamata alla Contemplazione

Parte II –  Orazione attiva: Meditazione
Lezione 3 – Le prime Dimore
Lezione 4 – Le seconde Dimore
Lezione 5 – Le terze Dimore

Parte III – Orazione passiva: Contemplazione
Lezione 6 – Le quarte Dimore
Lezione 7 – Le quinte Dimore
Lezione 8 – Le seste e settime Dimore

Parte I – Circostanze e ispirazione

Lezione 1 – Introduzione al Castello Interiore

Obiettivi:

  1. rivitalizzare la propria conoscenza e comprensione delle circostanze storiche diffuse al tempo dello scritto di Santa Teresa;
  2. trarre ispirazione dalla profondità della sua esperienza di vita spirituale mentre attraversa lo stadio finale del suo viaggio mistico.

Lezione 2 – La Chiamata alla Contemplazione

Obiettivo:

Stabilire una più chiara conoscenza e consapevolezza dell’invito innegabile e insistente di Dio a condividere la Sua vita divina con tutti

Parte II –  Orazione attiva: Meditazione

Lezione 3 – Le prime Dimore

Obiettivi:

  1. capire ed apprezzare l’ispirazione di Teresa nel vedere come un’anima è simile all’immagine di un castello;
  2. riscoprire la somma bellezza di un’anima in grazia in contrasto con la totale bruttezza di una in peccato mortale;
  3. constatare il valore e il significato dell’orazione mentale come porta d’ingresso a questo castello;
  4. capire l’importanza dell’auto-conoscenza come elemento essenziale nel nostro viaggio verso una relazione d’amore con Dio.

Lezione 4 – Le seconde Dimore

Obiettivo:

Aumentare la propria consapevolezza che la lotta per andare più vicino alla camera del Re sta nell’abilità di perseverare nonostante la difficoltà da affrontare.

Lezione 5 – Le terze Dimore

Obiettivi:

  1. ottenere il coraggio di andare oltre trovando sicurezza e gioia solo nelle pratiche esterne e negli esercizi religiosi;
  2. avere coscienza che questo stare nelle terze dimore, sebbene apparentemente buono ed esemplare non è l’apice della vita spirituale.

Parte III – Orazione passiva: Contemplazione

Lezione 6 – Le quarte Dimore

Obiettivi:

  1. aumentare il proprio riconoscimento e consapevolezza sperimentale che la fedeltà all’orazione è orientata verso il ricevimento della contemplazione infusa;
  2. inculcare nella propria coscienza che l’amore non sta nel grande godimento ma nel desiderare con grande determinazione di compiacere Dio in ogni cosa;
  3. favorire una progressiva conoscenza delle facoltà e dell’impiego dell’anima, sapendo che le afflizioni e le prove interiori sono di solito subite per la nostra incapacità a riconoscere come trattarle;
  4. approfittare di questa fase e salire alle dimore desiderate, sapendo molto bene che la cosa importante non è pensare molto ma amare molto.

Lezione 7 – Le quinte Dimore

Obiettivi:

  1. capire bene che il costante desiderio di andare velocemente verso Dio porta una trasformazione di volontà non di sentimento;
  2. formare una attitudine all’abbandono e alla morte dell’io nella vera ricerca della libertà;
  3. scoprire la dimensione contemplativa che la risposta autentica all’invito di Dio ad una vita di unione può farsi palese solo nell’amore per il prossimo.

Lezione 8 – Le seste e settime Dimore

Obiettivi:

  1. conoscere che alcune delle intime comunicazioni dell’amore divino cominciano a capitare in maniera inestimabile nelle seste dimore;
  2. riconoscere come le anime in questo stadio sono così ovviamente innamorate cotte di Dio;
  3. allargare la semplice conoscenza che la sperimentata unità con il Signore che abita dentro diviene permanente nell’unione che trasforma;
  4. riconoscere che la ragione per cui il Signore concede così tanti favori nel matrimonio spirituale è che uno possa vivere come Cristo e che il suo scopo è «la nascita sempre di buone azioni» (Castello 7.4.6).

Syllabus di formazione per la promessa temporanea II

Obiettivo generale:

Mettere insieme ogni dimensione dell’umana esistenza in una grande forza di auto-consacrazione a Gesù Cristo tenendo l’obiettivo dell’unione sempre bene in vista attraverso la scienza dell’amore.

Obiettivi specifici:

Al termine della formazione i formandi dovranno avere:

  1. acquisito la conoscenza essenziale della vita e del ministero di S. Giovanni della Croce che è un passaggio necessario dentro la sua mente e il suo cuore;
  2. riconosciuto il valore della natura fondamentale dell’unione mistica come l’essenza delle nostre vite moderne cariche di lotte;
  3. fatto una scelta mirata e sincera per l’amore di Dio e vedere ogni cosa come secondaria alla ricerca dell’amore di Dio.

Requisiti:

  1. Coinvolgimento negli incontri mensili della Comunità.
  2. Partecipazione ai programmi mensili di formazione.
  3. Recita quotidiana della Liturgia delle Ore: Lodi, Vespri e se possibile Compieta.
  4. Pratica di orazione mentale almeno trenta (30) minuti al giorno.
  5. Regolarità nell’uso delle Sacre Scritture come aiuto nella preghiera.
  6. Crescita nell’amore per la Santa Eucarestia.
  7. Partecipazione a ritiri e immersioni essenziali per la formazione.
  8. Diligenza nello studio e interiorizzazione delle lezioni e argomenti assegnati.

Schema di base di Syllabus

Parte I – Incontrare San Giovanni della Croce oggi
Lezione 1 – Giovanni della Croce: Ritratto dell’Amore di Dio

Parte II – Gli scritti di San Giovanni della Croce
Lezione 2 – Introduzione agli scritti

Parte III – Il Percorso tracciato per la cima del Monte
Lezione 3 – Un risveglio di Dio
Lezione 4 – Ostacoli (l’a Notte Attiva del Senso)
Lezione 5 – Sulla Soglia della Contemplazione (La Notte Passiva del Senso)
Lezione 6 – La via della Pura Fede (La Notte Attiva dello Spirito)
Lezione 7 – Inchiodato ad una Croce: non Mia Scelta (La Notte Passiva dello Spirito)
Lezione 8 – Sulla Cima del Monte (Unione nella somiglianza d’Amore)

Parte I – Incontrare San Giovanni della Croce oggi

Lezione 1 – Giovanni Della Croce: Ritratto Dell’amore Di Dio

Obiettivi:

  1. conoscere ed apprezzare Giovanni della Croce attraverso la qualità e l’armonia della sua vita sia a livello di sensibilità umana che a livello della sua profonda spiritualità;
  2. sviluppare una affinità basilare ed esperienziale con il Padre del Carmelo Teresiano.

Parte II – Gli scritti di San Giovanni della Croce

Lezione 2 – Introduzione agli scritti

Obiettivo:

Fornire la preparazione culturale essenziale per lo studio della dottrina di S. Giovanni della Croce attraverso un quadro chiaro e comprensibile dai suoi inizi ascetici ai più elevati gradi della sua unione mistica.

Parte III – Il Percorso tracciato per la cima del Monte

Lezione 3 – Il Risveglio di Dio

Obiettivi:

  1. riconoscere e credere che se uno sta cercando Dio, l’Amato lo sta cercando molto di più, e
  2. risvegliare un desiderio di fede che è risposta necessaria alla generosità divina.

Lezione 4 – OSTACOLI (La Notte Attiva del Senso)

Obiettivi:

  1. infondere un forte desiderio di buttar fuori ogni cosa che potrebbe essere di ostacolo sulla via del Dio che viene;
  2. comprendere il corretto significato della dottrina di S. Giovanni sugli “appetiti” puntando prima di tutto sulla necessità di rifiutare la dipendenza da brame disordinate;
  3. sviluppare una presa di coscienza del danno che gli appetiti infliggono all’anima.

Lezione 5 – Sulla soglia della Contemplazione (La Notte Passiva del Senso)

Obiettivo:

Riconoscere l’essenza della preghiera come un tempo di pace alla presenza di Dio, nel desiderio di essere attento in modo solito, ricettivo e amorevole o in paziente perseveranza quando esso diventa preda dell’aridità.

Lezione 6 – Il cammino della fede pura (La Notte Attiva dello Spirito)

Obiettivo:

Desiderare di vivere la vita teologale della fede, speranza e carità come espressione viva di unione con Dio e tutto il movimento verso l’unione, il cuore della vita mistica e spirituale Cristiana.

Lezione 7 – Inchiodato alla Croce non per mia scelta (La Notte Passiva dello Spirito)

Obiettivo:

Trovare gioia nel cuore dell’oscurità dove il fattore decisivo non è il grado di pena sperimentata ma il nostro atteggiamento interiore.

Lezione 8 – Sulla cima del Monte (Unione del Ritratto d’Amore)

Obiettivi:

  1. essere consapevoli dell’ardente desiderio che Dio ha di darsi totalmente all’anima;
  2. essere trasformato attraverso l’amore nel Cristo risorto nel quale noi possiamo gustare e vedere la bontà di Dio.

Syllabus di formazione per la promessa temporanea III

Obiettivo Generale:

Conoscere, comprendere e vivere l’essenza della “piccola via” dove la santità non è frutto dei nostri sforzi ma dell’azione divina che non richiede niente di più che la fiducia nella misericordia caritatevole di Dio.

Obiettivi Specifici:
Al termine della formazione, i formandi dovrebbero avere:

acquisito adeguata conoscenza e comprensione della vita, scritti e virtù di Santa Teresa di Lisieux;
sviluppata devota percezione del valore dei principali insegnamenti di Santa Teresina nel mondo moderno;
apprezzato l’importanza della vita teologica come esemplificata da Santa Teresina;
iniziato il processo di auto-rinnovamento alla luce dell’esperienza e della dottrina di Santa Teresina.

Requisiti:

  1. coinvolgimento negli incontri mensili della Comunità;
  2. partecipazione ai programmi mensili di formazione;
  3. recita quotidiana della Liturgia delle Ore: Lodi, Vespri e se possibile Compieta;
  4. pratica di orazione mentale almeno trenta (30) minuti al giorno;
  5. regolarità nell’uso delle Sacre Scritture come aiuto nella preghiera;
  6. crescita nell’amore per la Santa Eucarestia;
  7. partecipazione a ritiri e immersioni essenziali per la formazione;
  8. diligenza nello studio e interiorizzazione delle lezioni e argomenti assegnati.

Schema base di Syllabus

Parte 1 – Contesto e circostanze: prima formazione
Lezione1 – Il Mondo e le Opere di Santa Teresina
Lezione2  -Famiglia, infanzia e adolescenza

Parte 2 – Apprendistato religioso praticato pienamente
Lezione 3 – Il Carmelo di Santa Teresina
Lezione 4 – Dalla Scoperta all’Offerta
Lezione 5 – Coincidenze, Contrasti e Grazia Comune

Parte 3 – I frutti
Lezione 6 – Incontro con Dio attraverso la Parola e Maria
Lezione 7 – L’Amore Trabocca

Parte 4 – La Santa e Dottore
Lezione 8  – Santa e Dottore della Chiesa

Parte 1 Contesto e circostanze: pre-formazione

Lezione 1 – Il mondo e le opere di Santa Teresina

Obiettivi:

  1. sviluppare la conoscenza dell’ambiente storico del tempo di Santa Teresina;
  2. aver conoscenza del messaggio al mondo “ritorno al Vangelo” di Santa Teresina;
  3. avere una visione d’insieme degli scritti di SantaTeresina sulla sua vita, lettere, poesie, opere religiose e preghiere.

Lezione 2 – Famiglia,infanzia e adolescenza

Obiettivi:

  1. conoscere le influenze della famiglia nel “fare” di Santa Teresa di Lisieux “una santa”;
  2. acquisire il valore della formazione spirituale di S.ta Teresina durante la sua infanzia e adolescenza;
  3. prendere coscienza della formazione spirituale di S.ta Teresina in relazione alla propria crescita spirituale.

Parte 2  – Apprendistato religioso praticato pienamente

Lezione 3 – Il Carmelo di Santa Teresa di Lisieux

Obiettivi:

  1. capire come doveva essere una monaca Carmelitana ai tempi di Santa Teresina;
  2. riconoscere il valore dell’influenza della comunità Carmelitana;
  3. riflettere sul ruolo della nostra Comunità sulla nostra stessa crescita spirituale.

Lezione 4 – Dalla scoperta all’offerta

Obiettivi:

  1. tracciare il sentiero che conduce all’offerta dell’ Amore Misericordioso che S.ta Teresina fu portata a prendere;
  2. capire appieno la dottrina della “piccola via”;
  3. trarre spunti dall’offerta di Santa Teresina fino all’Amore Misericordioso;
  4. riflettere sull’impatto dello stato di assoluta fiducia di Santa Teresina.

Lezione 5 – Coincidenza, Contrasti e Grazia Comune

Obiettivi:

  1. trovare analogie, differenze e doni comuni identici tra Santa Teresina e Santa Teresa d’Avila, cos’ì come tra Santa Teresina e San Giovanni della Croce;
  2. riconoscere il valore dell’influenza dei Nostri Santi Genitori, Teresa e Giovanni, sulla sorella minore, Teresina;
  3. trarre spunti in relazione alla vita di un Carmelitano, di fronte all’impatto degli insegnamenti di Santa Teresa di Gesù e di San Giovanni della Croce su Teresina.

Parte 3 – I Frutti

Lezione 6 – Incontro con Dio attraverso la Parola e Maria

Obiettivi:

  1. apprendere come uno può ascoltare la “Parola” come fece Santa Teresina;
  2. impegnarsi in un rapporto più profondo con la Beata Vergine Maria come effetto degli insegnamenti di Teresina.

Lezione 7 – L’amore trabocca

Obiettivi:

  1. capire come Teresina visse “l’amore di prossimo”;
  2. cogliere analogie tra la povertà, la speranza e l’infanzia spirituale di Santa Teresina e le proprie esperienze quotidiane;
  3. impegnarsi nel servizio della Chiesa come “apostolo” e “missionario” come fece Santa Teresina.

Parte 4 – Santa e Dottore

Lezione 8 – Santa e Dottore della Chiesa

Obiettivi:

  1. rispondere con amore e generoso impegno alla vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo;
  2. prendere Santa Teresina come modello nel vivere gli insegnamenti di Santa Teresa di Gesù e San Giovanni della Croce.

Lezione 9 – Introduzione agli altri Santi del Carmelo

Obiettivi:

familiarizzare con le vite di altre personalità Carmelitane che saranno parte del programma di formazione in corso: Elisabetta della Trinità, Edith Stein, ecc…