Il fronte è a meno di trecento metri dalla scuola di Mashhad. Un paio di isolati. L’eco degli spari e dei mortai entra nelle stanze dalle finestre socchiuse. Ma i bimbi non battono ciglio. Ormai ci hanno fatto l’abitudine. Al contrario, si divertono a riconoscere e a imitare il suono delle armi. Il kalashnikov, il …
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