(Àncora, pp. 142, euro 13,50); eccone un brano.
fonte: www.avvenire.it
«Cosa pensa della proposta, avanzata da molti, di un insegnamento più ordinario della Bibbia nelle scuole?»
«Mi sarebbe piaciuto, anni fa se ne parlava. Come si studia l’Iliade e l’Odissea, si può anche leggere la Bibbia. Nella scuola italiana, europea, si studia il greco, perché è nelle nostre radici, ma lo è anche il pensiero giudeo-cristiano. Per insegnare la Bibbia bisogna farlo molto bene, e sono sicuro che piacerebbe agli studenti almeno quanto i grandi classici. Ma allora c’era una cultura ostile a questo progetto… E in fondo anche la Chiesa non ne era molto convinta, temeva che l’introduzione della Bibbia sostituisse l’ora di religione; invece doveva diventare la lettura di un grande testo culturale. Molti pensano che la Bibbia sia un libro per preti e monaci, invece è un testo di alta letteratura. Peccato!».
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