Digiuno, preghiera e carità

Ramadan. Digiuno, preghiera e carità. Il mese sacro è soprattutto un periodo per compiere buone azioni evitando tutto ciò che dispiace ad Allah. E’ il momento per purificare l’anima e chiedere perdono a coloro che si sono offesi. In questi giorni, infatti le porte dello Jannah (il Paradiso) sono aperte e quelle dello Jahannum (il fuoco infernale) sono chiuse. E’ anche momento per ringraziare Allah per tutte le benedizioni che ci ha dato e per fare la carità a coloro che non sono così fortunati. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha lanciato un appello per un mese di tregua in Siria. Ogni persona che ha superato l’età della pubertà ed è mentalmente e fisicamente sano è obbligato a digiunare. Però chi cucina può assaggiare i cibi per sentire se sono salati o speziati al punto giusto.

 

 

Beirut (AsiaNews) – All’alba di domani mattina in gran parte del mondo musulmano comincia il Ramadan, il mese sacro nel quale si digiuna, si prega, si compiono opere di carità, si perdona. Il giorno di inizio non è lo stesso in tutto il mondo, in quanto è legato alla Luna crescente del primo giorno del nono mese del calendario islamico. Da domani sarà Ramadan in Arabia Saudita, Emirati, Kuwait, Oman, Egitto, Malaysia, Australia, Singapore, Libano, Giordania, Siria e Palestina e probabilmente anche in Iran, che però non lo ha ancora annunciato.

In quanto mese di preghiera, il Ramadan è anche legato a iniziative di pace. Così, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ieri ha lanciato un appello alle forze che si combattono in Siria a osservare un mese di tregua. Analoga proposta era stata già avanzata dai ribelli, ma respinta dal governo di Damasco.

Nella logica del perdono si pone invece l’iniziativa degli Emirati di liberare 1.598 carcerati, eventuali debiti dei quali saranno onorati dallo Stato.

Con il Ramadan i musulmani commemorano il momento in cui Allah rivela a Maometto i primi versetti del Corano, inviando sulla terra l’arcangelo Gabriele. Ogni persona che ha superato l’età della pubertà ed è mentalmente e fisicamente sano è obbligato a digiunare. Però chi cucina può assaggiare i cibi per sentire se sono salati o speziati al punto giusto.

La tradizione vuole che il digiuno quotidiano cominci nel momento in cui si riesce a distinguere un filo bianco da un filo nero. Nei villaggi e nelle città esso è annunciato dal muezzin che chiama tutti alla preghiera dell’ Al Fajr (preghiera del mattino). Il digiuno termina al tramonto con l’Al – Magrib (preghiera del tramonto) che da’ il via all’iftar la cena da condividere insieme a tutta la famiglia.

Il digiuno è uno degli aspetti cruciali del Ramadan ed è uno dei cinque pilastri (doveri) dell’islam. La sua istituzione risale al secondo anno dall'”egira” (622 d.C.). Il periodo corrisponde alla fuga di Maometto dalla Mecca all’oasi di Yathrib poi rinominata Medina (Madinat al Nabi, città del profeta), per sfuggire dall’ostilità delle tribù che vedevano nel leader e nei suoi seguaci un minaccia per i loro interessi. Egli istituì il digiuno per far crescere i propri adepti nello spirito e nella morale, ricordando in questo modo coloro che non hanno nulla da mangiare. Per questa ragione durante il Ramadan, oltre al digiuno e alla preghiera la gente compie atti di carità verso i poveri e i malati.

Sono esentati dal digiunare: le persone con problemi psicologici, i bambini sotto l’età della pubertà, gli anziani, i malati, i viaggiatori e le donne incinte, che allattano, o appena entrate nel ciclo mestruale. Come esercizio, molti genitori fanno osservare ai bambini un digiuno veloce (mezza giornata).

Ma il mese sacro è soprattutto un periodo per compiere buone azioni evitando tutto ciò che dispiace ad Allah. E’ il momento per purificare l’anima e chiedere perdono a coloro che si sono offesi. In questi giorni, infatti le porte dello Jannah (il Paradiso) sono aperte e quelle dello Jahannum (il fuoco infernale) sono chiuse. E’ anche momento per ringraziare Allah per tutte le benedizioni che ci ha dato e per fare la carità a coloro che non sono così fortunati.

A tale aspetto spirituale si riferiva ieri papa Francesco, quando, durante la messa celebrata a Lampedusa ha rivolto un pensiero “ai cari immigrati musulmani che, oggi, stasera, stanno iniziando il digiuno di Ramadan, con l’augurio di abbondanti frutti spirituali”. Lo scambio di auguri per il Ramadan è peraltro normale tra i musulmani.

E’ in tale ottica, che una delle maggiori associazioni musulmane americane ha esortato le comunità musulmane a livello nazionale a invitare i loro vicini di tutte le credenze a prendere parte a un “Iftar”.

Durante questo mese, sono molti i musulmani che si recano a la Mecca per la Umrah, il pellegrinaggio. In proposito, l’Arabia Saudita ha annunciato nuove misure di sicurezza per evitare resse intorno alla Grande Moschea. Negli anni scorsi, l’enorme affluenza di persone ha causato infatti incidenti con morti e feriti.

Il Ramadan ha anche effetto sui social media. Uno studio ha mostrato come durante questo mese l’uso di Facebook e Twitter aumenti di un terzo. Molti dei messaggi hanno contenuto spirituale.

Alla forza spirituale si è riferito Osunaarashi Kintaro, il primo africano ad entrare nell’élite del sumo. Egiziano di nascita e musulmano devoto, il 21enne prodigio è il terzo atleta non giapponese nella storia della disciplina a raggiungere il prestigioso grado di sekitori. Anche se osserverà il digiuno, ha detto, “avrò un maggiore spirito di combattimento”

 

 

http://www.asianews.it/notizie-it/Domani-inizia-il-Ramadan,-mese-di-digiuno,-preghiera-e-carit%C3%A0-28424.html

 

 

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