
Nella quiete della casa di preghiera “Monte Carmelo” dei Padri carmelitani Scalzi a Villasmundo (SR) nei giorni 24-27 Aprile scorsi si sono svolti gli Esercizi Spirituali dell’OCDS del Commissariato di Sicilia. P. Gianni Iacono OCD, priore della Comunità di Ragusa e rettore del Santuario del Carmine, durante le sue meditazioni, ci ha guidati sul tema proposto: “S. Teresa di Gesù Bambino, segno di speranza per il mondo di oggi”. Partendo dalla citazione di papa Francesco (Angelus 15 nov. 2015) “la speranza è la più piccola delle virtù, ma la più forte. E la nostra speranza ha un volto: il volto del Signore risorto”, ci ha condotti ad esplorare questa virtù teologale, facendo riferimento anche all’insegnamento di Benedetto XVI che ha dedicato un’intera enciclica ad essa (Spes salvi) e alla bolla di indizione dell’Anno Santo del defunto Pontefice Papa Francesco (Spes non confundit) per poi addentrarsi nel cuore dell’insegnamento di s. Teresa di Gesù Bambino.
Teresa è maestra di speranza: già dall’infanzia sa già quello che vuole. “Io scelgo tutto!”. La speranza di Teresa è incredibile audacia: il suo desiderio di santità si confronta con i grandi santi, ma vede che non è quella la via che deve seguire (Man. C), ma solo abbandonandosi nelle mani del Signore questo le avrebbero permesso di innalzarsi. Per innalzarsi a Dio usa l’immagine dell’ascensore (non quella della scala, più faticosa, sproporzionata alle sue forze), un’immagine che, nonostante sembri semplice, implica una “fatica”: abbandonarsi al Signore. Dietro l’immagine dell’ascensore c’è quella di Dio che, con tenerezza materna, si china verso la sua creatura. Questa piccola via diventa quindi un grande desiderio, un correre verso la meta, imitando la grande eroina Giovanna d’Arco tanto amata da Teresa, alla quale l’accomunano lo spirito battagliero, i grandi desideri, l’audacia. Basta leggere la Poesia n.17 “Vivere d’Amore” che ci aiuta a comprendere la vocazione all’Amore che Teresa aveva “scoperto”. La carità di Dio non fa altro che nutrire la speranza, e la speranza è quella che tiene desta la fede. E proprio l’ultima strofa di questa Poesia è intrisa di speranza: quando “saranno rotte le catene” la sua unica speranza è Dio.
La morte del Papa, e gli eventi dell’ultimo periodo, dal giorno in cui è stato ricoverato fino al giorno della sua morte, ci consegnano un segno di speranza.
La speranza non solo supera il presente, ma ogni nostra immaginazione; “la speranza è la fiducia che sola conduce all’amore” e la nostra speranza si fonda sulla misericordia divina. Solo l’amore di Dio è fondamento, è garanzia del nostro sperare. Per questo la speranza non delude mai. Essa però non deve limitarsi solo a noi, ma abbracciare tutte le anime, “salvare tutte le anime”, “che neppure una sia dannata”, come scrive Teresa il giorno della sua Professione religiosa. “Stare ai piedi della Croce per raccogliere il Sangue Preziosissimo di Gesù e comunicarlo alle anime”: questa è la missione di Maria Maddalena, dei Carmelitani, delle Carmelitane, dei Secolari Carmelitani, di tutta la Chiesa.
Domenica 27 aprile, a conclusione degli Esercizi Spirituali, un nutrito gruppo di Secolari ha partecipato al pellegrinaggio per lucrare l’indulgenza del Giubileo presso il Santuario dei tre Santi Martiri a Lentini, chiesa giubilare della diocesi di Siracusa. La processione giubilare, iniziata presso la Chiesa Madre, dove si conservano le reliquie, si è snodata lungo la via del martirio dei tre Santi, con la recita del Rosario, intervallata da canti, e si è conclusa con l’attraversamento della Porta Santa del Santuario. Non sono mancati anche cenni storici e agiografici sui luoghi sacri presso cui abbiamo sostato. Durante la S. Messa non è mancato il ricordo del defunto Pontefice papa Francesco, per il quale abbiamo pregato durante tutti i momenti liturgici di questi Esercizi, ed un ricordo per tutti i Secolari che, per problemi di salute o per altro impedimento, non hanno potuto partecipare al Giubileo.
Il nostro ringraziamento va al rettore del Santuario, p. Massimo, e al sig. Ivan Grancagnolo, referente per il pellegrinaggio giubilare al Santuario, per l’organizzazione e per le note storiche che ci ha offerto presso i vari luoghi sacri.
Che i doni di grazia, ricevuti in questi giorni, non vengano messi da parte, ma fruttifichino nella nostra vita per un rinnovato slancio ed una piena consapevolezza della nostra chiamata alla Chiesa e al Carmelo.