Padre Raimondo di Santa Teresa

(Natalino Amistadi, 1942-2022)

Amistadi Natalino di Ludovico e di Giustina Ghezzi, nacque a Roncone (TR) il 24 dicembre 1942 e fu battezzato l’1 gennaio 1943.
A dieci anni venne accolto come alunno nel Collegio degli aspiranti a Verona Tombetta, ove frequentò la quinta elementare; agli studi delle scuole medie che del ginnasio conseguì un esito sufficiente. Entrò nel noviziato a Mantova e vestì l’abito religioso il 7 settembre 1958 prendendo il nome religioso di fra Raimondo di Santa Teresa di Gesù. L’8 settembre dell’anno successivo emise la professione semplice e frequentò il liceo a Treviso e a Trento. Dopo aver frequentato un anno di filosofia a Vienna seguì gli studi teologici a Venezia.
Fra Raimondo è sempre stato fragile di costituzione e da giovane seminarista dovette rinnovare i suoi voti mensilmente quando normalmente si rinnovano ogni anno. Nonostante questo egli riuscì a emettere la professione solenne l’8 dicembre del 1965 e venne ordinato diacono il 23 giugno 1968 dal Cardinale Urbani e sacerdote il 22 dicembre del 1968 da mons. Pietro Gazzoli, vescovo ausiliare di Venezia.
P. Raimondo dopo l’anno di pastorale svolto a Venezia, nell’arco di 30 anni ricevette diverse conventualità soggiornandovi solo per pochi anni. Dal 1978 al 1982 gli fu data la conventualità a Carlentini, ma tra il 1982 e il 1983 dovette lasciare il sole della Sicilia per subire due operazioni al cuore, a cui dovette essere nuovamente sottoposto dopo 4 anni.
Dal 1999 è stato a servizio del Commissariato di Sicilia. È stato nominato maestro dei novizi prima a Monte Carmelo e poi maestro degli studenti a Trappeto (CT). In questi anni è stato colpito da un angioma e dovette subire un’altra operazione.

Dal 2014 al 2020 è stato trasferito a San Giuseppe ad Enna come Superiore. Il 16 luglio 2020 cadendo si è fratturato il femore; è nuovamente operato e trasferito a Verona a causa di alcune problematiche vascolari e cardiologiche. Viste le sue condizioni di salute chiede di rientrare nella Provincia Veneta per non sentirsi un ospite.
La sua salute precaria gli ha fatto conoscere il mondo della malattia e del dolore e ha imparato da questi ad assimilare i sentimenti di Cristo che lo hanno portano a fermarsi, ascoltare, e a stabilire una relazione personale con chi soffre.
Egli ha attinto dal Cristo un grande amore e quando si avvicinava a qualcuno sapeva irradiare un certo fervore di Dio. Il suo stile di prossimità era semplice e difficilmente si scandalizzava delle debolezze e del peccato delle persone che incontrava. Era un vero pastore che sapeva camminare davanti, in mezzo e dietro al gregge a lui affidato. Non era mai statico o sedentario come pastore e osava in qualunque situazione in cui il Signore Gesù lo poneva. Era un degno amministratore del Regno dei cieli e il diavolo difficilmente sarebbe entrato nelle sue tasche perché non teneva niente per sé ma dava tutto ai poveri. Il suo essere sempre a mani nude, con il cuore e il passo dei poveri, lo ha reso credibile agli occhi della gente che lo osservava vedendo in lui “un folle di Dio” che invano lo ha esortato ad essere prudente, a non esagerare e a non lasciarsi ingannare. Aveva la consapevolezza di essere un “povero” come Gesù dice nel Vangelo e non poteva non amare i poveri. Un prete fragile, che conosceva le sue debolezze e di esse parlava al Signore; era quest’amicizia con il Cristo che lo custodiva rendendolo estraneo alla mondanità spirituale e a ogni meschinità e compromesso. Era un vero seguace di Cristo che non perdeva tempo nel misurare pro e contro: non ha mai calcolato i propri interessi! La sua sola preoccupazione era annunciare il Vangelo. Fin da bambino era stato discepolo di Santa Teresa del Bambino Gesù e da lei aveva imparato che l’amore era tutto e che la strada della piccolezza evangelica è fatta di fiducia e abbandono. Aveva ben compreso che c’era una sola cosa necessaria: lavorare unicamente per il suo Gesù e non fare nulla per sé.
Nel mese di dicembre è stato nuovamente ricoverato presso l’ospedale di Trento e il sabato 10 dicembre, memoria della Madonna di Loreto, alle 23.20 viene accolto in paradiso dalla Vergine del Carmelo. I funerali sono stati celebrati al santuario Madonna delle Laste di Trento martedì 13 dicembre 2022 alle ore 11.00.