Relazione di Pina Felicioli, presidente Ocds di Ragusa
In occasione della memoria di s. Elisabetta della Trinità (carmelitana scalza) si sono svolti: dal 5 al 7 novembre il triduo predicato da p. Fabio Pistillo ocd, padre assistente dell’ocds di Ragusa e nei giorni 8 e 9 novembre gli esercizi spirituali tenuti da p. Paolo Pietra ocd, Commissario di Sicilia e da p. Juan De Bono ocd, studioso e profondo conoscitore degli scritti di santa Elisabetta. Per l’occasione in chiesa sono state esposte delle reliquie della santa ed allestita una mostra iconografica che illustra le caratteristiche della sua spiritualità. Linea guida per entrambi gli incontri è stata la frase “Mi abbandono a Voi come una preda” tratta dalla preghiera “Elevazione alla SS. Trinità”, scritta da santa Elisabetta. Questi giorni sono stati vissuti all’insegna della riflessione (meditazione, deserto e condivisione) e della preghiera (ufficio delle ore, rosario e messa giornaliera). In particolare nella sera del giorno 8 novembre, ricorrendo l’anniversario della morte di santa Elisabetta, è stata tenuta una veglia di preghiera con la lettura di brani tratti dal vangelo, letture tratte dai suoi scritti, canti e momenti di riflessione personale.
Padre Juan De Bono ci ha comunicato che è stata pubblicata una nuova edizione delle opere della santa, da lui ritenuta più completa della precedente anche se ancora mancante di alcuni scritti. Si è soffermato nella lettura di parti di alcune lettere di santa Elisabetta evidenziando i caratteri salienti della spiritualità della santa e calandoli nella realtà dei nostri tempi. Ha sottolineato in particolare alcuni spunti di riflessione, contenuti nei suoi scritti, quali ad esempio: “E quando ci troviamo ad incontrare ostacoli nel cammino della vita chiama in aiuto me” (pronunciata nel mentre ci esorta a non scoraggiarci mai ); “Sapere dove siamo è importante ma quello che conta è sapere che siamo diretti al grembo della SS. Trinità”; “Non bisogna distrarsi lungo la strada perché la vita è molto breve e il tempo è limitato”; “Ama la tua miseria perché su di essa Dio esercita la sua misericordia”; “Il Demonio ti tenta poi ti punta il dito addosso: “bravo tu sei quello dell’ordine secolare”. In quei momenti tu gli devi rispondere: “si io sono membro dell’ordine secolare, tu stai zitto, va via perché il mio Dio è qui per risollevarmi”.
I relatori nel delineare la ricchezza della spiritualità della santa, ne hanno evidenziato alcuni aspetti importanti fra cui: la sua audacia per “la mistica della figliolanza”; il suo essere “mistica della Paola di Dio”; il suo ritenere che” noi siamo Tabernacolo di Dio Trino”; il suo voler essere una piccola Maria di Betania e come tale “porsi in ascolto ai piedi di Gesù per diventare un altro Te”; il suo “Sensum Ecclesiae”, cioè il suo amore per la chiesa e il “pregare per cercare di salvare quelle anime che si stanno perdendo”. Nel far ciò ci hanno trasmesso l’entusiasmo e il desiderio di conoscere di più la figura di santa Elisabetta che ci sprona ad avere con il Signore un rapporto sincero e profondo.