Novena a S Teresa di Gesù Bambino – nono giorno

Il 12 Luglio 1897 una suora ascolta questa confidenza (Teresa morirà a settembre):

«Conto proprio di non restare inattiva in Cielo: il mio desiderio è di lavorare ancora per la Chiesa e per le anime. Lo chiedo al Buon Dio e sono certa che mi esaudirà. Gli Angeli non si occupano forse continuamente di noi senza mai smettere di contemplare il Volto divino, ^{Mt 18,10} di perdersi nell’Oceano senza sponde dell’Amore? Perché Gesù non mi dovrebbe permettere di imitarli? […]

Quello che mi attira verso la patria dei Cieli è la chiamata del Signore, è la speranza di amarlo finalmente come l’ho tanto desiderato e il pensiero che potrò farlo amare da una moltitudine di anime che lo benediranno eternamente» (Lettera 254).

«Se il buon Dio esaudisce i miei desideri, il mio Cielo trascorrerà sulla terra sino alla fine del mondo. Sì, io voglio passare il mio Cielo a fare del bene sulla terra» (Ultimi ricordi 17.7).

«…sempre egli mi ha dato quello che ho desiderato o piuttosto mi ha fatto desiderare quello che voleva darmi» (Manoscritto C, 31r°).

Racconta una novizia: “Un giorno mi faceva promettere di essere una santa. Mi chiedeva se facevo progressi; allora le risposi: “Le prometto di essere santa quando lei sarà partita per il Cielo; allora mi ci dedicherò con tutto il cuore”.

«Oh, non aspetti questo, mi rispose. Cominci adesso. Il mese che precedette la mia entrata al Carmelo è rimasto per me come un dolce ricordo. All’inizio, mi dicevo come lei: “Sarò santa quando sarò entrata al Carmelo; aspettando non mi farò scrupoli…”. Ma il buon Dio mi ha mostrato il valore del tempo; ho fatto tutto il contrario di quello che pensavo; ho voluto prepararmi alla mia entrata essendo molto fedele; ed è uno dei più bei mesi della mia vita. Mi creda, non attenda mai l’indomani per cominciare a diventare santa» (Ultimi colloqui).