Chiese in Cina

Cina. Governo vuole demolire una chiesa a Wenzhou. I cristiani la difendono: «Piuttosto prendete la nostra testa»

Migliaia di cristiani in Cina hanno circondato la chiesa di Sanjiang nella città di Ou Bei (Wenzhou, Zhejiang) per impedire che le autorità comuniste la demolissero. L’inusuale protesta è avvenuta sabato 5 aprile ed è stata guidata dai pastori protestanti della congregazione: «Non vogliamo uno scontro violento. Siamo pacifici e stiamo pregando Dio affinché ci aiuti».

CHIESA ILLEGALE. La chiesa, costata 30 milioni di yuan (circa 3 milioni e mezzo di euro) e sei anni di lavori, è stata costruita da una congregazione appartenente al Movimento delle Tre autonomie, organismo voluto da Mao Zedong che riunisce le chiese protestanti ufficiali assicurando una moderata libertà di culto. Il 25 marzo le autorità hanno definito la chiesa “illegale” perché sarebbe stata costruita male. Il 3 aprile, la congregazione è stata avvisata dell’imminente “chai”, demolizione della chiesa «entro 15 giorni».

DEMOLIZIONE. Il governo ha inviato migliaia di agenti per convincere i cristiani a permettere la demolizione ma i fedeli si sono chiusi in chiesa e si danno il cambio regolarmente per impedire la demolizione. Secondo i fedeli, dietro all’apparente preoccupazione del governo locale per la sicurezza c’è una ragione economica: la struttura occupa più di 1000 metri quadrati e le autorità vorrebbero metterci le mani. Inoltre, nell’area è in atto da tempo (come abbiamo già riportato) un tentativo di indebolire la comunità cristiana, cominciato con la rimozione delle croci «troppo vistose» dalla sommità della chiese.

GERUSALEMME D’ORIENTE. Wenzhou è sempre stata una culla del cristianesimo cinese, non a caso definita un tempo la “Gerusalemme d’Oriente”, con sette milioni di abitanti di cui almeno il 15 per cento sono cristiani. Come riportato dal Telegraph, anche disabili e anziani sono corsi a difendere la chiesa: «Vogliono distruggere la nostra chiesa e noi dobbiamo difenderla», dichiara un’operaia di 56 anni, Li Jingliu, che ha perso un braccio durante gli anni di lavoro. «Proteggerò la mia chiesa fino alla fine, non temo la morte». Yang Zhumei, 74 anni, si accoda: «Ho stretto le mani delle autorità comuniste e ho detto loro: “Compagni, non distruggete le nostre croci. Piuttosto prendete la mia testa. Anche se mi staccano la testa, posso sempre trovare la mia felicità in Dio”».

ATEISMO NECESSARIO. Anche se un membro del partito comunista cinese ha di recente affermato che «il governo apprezza l’aiuto della Chiesa», la verità è che l’ateismo è ancora un requisito necessario per entrare a far parte del partito comunista e del governo e le religioni vengono tollerate se non interferiscono con i valori del comunismo. Non a caso il vescovo di Shanghai Ma Daqin è stato arrestato nel 2012, ed è tutt’oggi recluso, per aver annunciato il giorno dell’ordinazione che avrebbe abbandonato l’Associazione patriottica, il surrogato comunista della Chiesa cattolica.

[zilla_button url=”http://www.tempi.it/blog/cina-governo-vuole-demolire-una-chiesa-a-wenzhou-i-cristiani-la-difendono-piuttosto-prendete-la-nostra-testa#.U0zj7fl_vRh” style=”light-blue” size=”small” type=”round” target=”_blank”] Fonte: Tempi.it [/zilla_button]